Turismo in crisi, divorzio Bhr-Simonato
QUINTO
Tiziano Simonato non è più il direttore e general manager del Bhr Hotel di Quinto. Con una nota, Roberta Basso, esponente della dynasty e amministratrice delegata dell’omonimo gruppo, annuncia la conclusione «consensuale della lunga e proficua collaborazione con il direttore Tiziano Simonato».
Un fulmine a ciel sereno. Si dividono, dopo 13 anni, le strade del colosso alberghiero e di Simonato, figura notissima non solo a Treviso e nella Marca, riferimento per il turismo e l’hotellerie.
«Ringraziamo il signor Simonato per la sua professionalità profusa negli anni di lavoro insieme, nella consapevolezza che il mondo del turismo e degli eventi ci darà modo di collaborare ancora in futuro», dice l’imprenditrice, «L’auspicio è per noi tutti del Best Western Bhr è che vi siano presto le condizioni per una libera circolazione e possibilità di aggregazione, presupposto affinché il business travel e la congressualità possano riprendere».
Chiarissimo riferimento alla crisi del turismo, il settore più colpito dall’emergenza sanitaria legata alla pandemia. «Oggi la priorità resta la tutela della salute dei collaboratori e del pubblico», conclude Basso, «Presto potremo ufficializzare novità che possano garantire e ancor più migliorare i nostri standard». L’albergo sulla Castellana è chiuso da tempo, dopo la riapertura di fine agosto – come la gran parte degli alberghi aderenti alla catena Best Western in Italia– e il personale in cassa integrazione.
Il Bhr è stato sin dalla sua apertura il simbolo del turismo economico della Marca: due saloni da oltre 700 e 550 posti rispettivamente, fiori all’occhiello, 133 stanze e 270 posti letto, una piccola dote di suites, l’area spa e wellness, ristorante. Il bar, fino a gennaio 2020, serviva 600 mila tazzine di caffè l’anno.
Simonato era stato l’artefice di una vocazione congressuale e di supporto agli eventi, non solo sportivi, che aveva portato l’hotel ad una percentuale di occupazione superiore al 70 % (la media nella marca non superava il 40% nel 2019), arrivando ad oltre 150 mila presenze l’anno.
Ma l’ex direttore del Bhr è anche referente turismo di Unindustria, oggi Assindustria Veneto centro, colonna di Federturismo veneta, delegato nella cabina di regia della “Ogd – Città d’arte e ville venete del territorio trevigiano”, vicepresidente di Ebit Confindustria Veneto e siede nel cda del consorzio “I Giardini di Venezia”.
Ha scritto tre decenni di turismo nella Marca. Da giovane aveva conosciuto Alfredo Beltrame, poi la guida di Arturo Filippini, la gavetta a Milano, Porto Cervo e Cortina fino alle direzioni dei ristoranti Toulà, quindi i villaggi (dall’Adriatico al Garda), il Relais Monaco con la famiglia Benetton. Nel 2001, l’apertura del Maggior Consiglio, quindi il passaggio al Leon d’oro a Verona, l’incarico di referente commerciale a Nordest per Boscolo Group, prima di passare nel 2007 al Bhr, chiamato dai Basso.
Strutture modernissime che con il loro avvento e le loro gamma di servizi hanno rivoluzionato il turismo a Treviso, accompagnando sia la svolta di fine anni ’90, con le grandi mostre impressioniste di Goldin e Fondazione Cassamarca, sia marchiando la vocazione congressistica delle dinamicissima Marca. Appassionato di maratona e di ciclismo (ama le salite del Tour), Simonato ha poi ricoperto ruoli chiave in promozione e marketing territoriale di Treviso e Venezia. —
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