Turismo e Prosecco Scuola di manager targata Ca’ Foscari al Campus di Treviso

In Riviera arriva il Ciset, centro internazionale di economia Bugliesi: «Non basta il prodotto, il marketing va potenziato»
zago agenzia fotofilm treviso presentazione corso master univerista cà foscari
zago agenzia fotofilm treviso presentazione corso master univerista cà foscari



Turismo, economia e Prosecco: per sostenere questa tris vincente Ca’ Foscari ha deciso di puntare sul capoluogo, concentrando nel Campus universitario creato da Fondazione Cassamarca all’ex Distretto i suoi corsi legati al turismo. Obiettivo: preparare persone altamente specializzate in questo settore, anche intorno al cardine del prodotto-Prosecco, che sta conquistando il mondo ma che proprio per questo ha bisogno di competenze, visione e strategie in rete, cosa che oggi non sempre avviene. Ecco quindi la necessità di laureati specializzati, quelli del Centro internazionale di studi sull’economia turistica, il master del Ciset, che da ieri ha sede proprio in città: «Il Campus di Treviso diventa così per noi il centro prevalente nell’ambito del turismo», dice il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi, «Quest’anno abbiamo spostato qui l’offerta formativa iniettando nel corso di Commercio estero l’elemento del turismo. E oggi c’è l’insediamento del Ciset: l’aspettativa è che l’ambito del turismo, che per questo territorio è stategico, possa fruire della capacità di pensiero che il Ciset sviluppa e della sua capacità di formazione e di competenza». Gli studenti al Ciset si occuperanno di interazione tra attività culturali e commercio, artigianato, agroalimentare, di E-tourism ed Economia dell’esperienza e altro ancora; una formazione universitaria e manageriale di alto livello, che permette al Centro di fornire all’industria turistica, alle amministrazioni locali e agli operatori turistici, «gli strumenti per affrontare in maniera innovativa e performante il mercato», anche attraverso «la collaborazione con il mondo imprenditoriale, sia per le testimonianze in aula sia per le possibilità di stage», e tutto ciò si traduce in un posto di lavoro praticamente assicurato. Treviso perno di un progetto turistico ad ampio respiro, quindi: «Questo è un territorio molto fertile, che ha caratteristiche diverse anche da Venezia», continua Bugliesi, «È attrattivo da molti punti di vista. Il senso di questa iniziativa è dare una regia a tutto questo patrimonio, creando sinergie e massa critica per acquisire visibilità e peso specifico. L’area del Prosecco è appunto uno dei motivi che ci ha spinto a insediarci qui. Il Prosecco è una storia di successo e ha guadagnato posizioni in modo importante, ma certo dal punto di vista della strategia di marketing e della comunicazione c’è ancora della strada da fare. E proprio qui sta il senso dell’iniziativa congiunta con il Ciset, che si ricolloca a Treviso e innesca un nuovo rapporto anche con la Regione Veneto: consegneremo strategie di marketing territoriale anche alla Regione».

E il rapporto con Fondazione Cassamarca? «L’arrivo stesso del Ciset a Treviso è stato finanziato da Fondazione», sottolinea Bugliesi, «E quindi il rapporto continua. Anche se, ora, dobbiamo vedere cosa succede a dicembre», con la fine della presidenza di Dino De Poli, ossia di chi ha riportato dopo secoli l’università a Treviso. —

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso