Trovano 220 euro e li portano alla polizia

Protagonisti due 17enni in stazione. Bancomat impazzito, la banca si riprende il denaro dato in più

TREVISO. Trovano del denaro e lo consegnano alla polizia ferroviaria. Quando il senso civico fa notizia: dovrebbe essere il comportamento normalmente tenuto da tutti i cittadini ma si sa che spesso e volentieri non è così. E il fatto fa ancora più notizia se i protagonisti non sono due responsabili anziani bensì due giovani diciassettenni.

Il fatto è avvenuto ieri sera, nella stazione dei treni di Treviso: protagonisti due ragazzi trevigiani che erano da poco scesi dal treno. Passando davanti ad uno dei bancomat che si trovano all’interno della stazione si accorgono che appoggiate sullo sportello ci sono diverse banconote. Duecentoventi euro per l’esattezza, un bel gruzzolo insomma che evidentemente qualcuno aveva dimenticato di mettersi subito dopo il prelievo.

I ragazzini non ci hanno pensato due volte: hanno preso il denaro e l’hanno consegnato agli agenti. Oggi la polizia ferroviaria cercherà di mettersi in contatto con l’istituto di credito gestore dello sportello per cercare di risalire al cliente che ha effettuato il prelievo dimenticando poi di ritirare il contante.

E sempre di bancomat e stazione dei treni si tratta, ma in questo caso il denaro non viene restituito, anzi.

La vicenda è relativa allo sportello bancomat che era impazzito circa un mese fa: per un’intera mattinata di ieri aveva erogato il doppio o addirittura il triplo delle somme richieste dai clienti. C’era chi aveva digitato nel display una somma di 150 euro e se n’era ritrovata tra le mani una doppia o chi ha ritirato 500 euro invece dei 200 richiesti. Il bello è che nella ricevuta del bancomat figurava il prelievo richiesto e non quello effettivamente ritirato. Un sogno durato ben poco. Era stata una pensionata di 75 anni di Treviso a presentarsi per prima negli uffici della Polfer, poco dopo mezzogiorno, per segnalare il guasto. «Mia mamma mi ha insegnato l’onestà - ha detto - e non posso tenere soldi che non sono miei». L’anziana aveva spiegato di aver richiesto la cifra di 150 euro al bancomat della Cassa di Risparmio del Veneto ma di averne ritirato il doppio, nonostante lo scontrino attestasse i soldi richiesti e non quelli effettivamente erogati. Bene: l’istituto di credito ha provveduto ad addebitare nei conti correnti dei clienti che avevano fatto il prelievo le somme in più. È accaduto anche al capo della Polfer che aveva effettuato un prelievo, dopo le tante segnalazioni, per constatare l’effettivo malfunzionamento del bancomat. (s.g.)

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