Trova un libretto postale da otto milioni

Virginio Oro l'aveva perso 54 anni fa: è rispuntato durante le pulizie nella casa di Castagnole
Qui a sinistra la Trattoria Fratelli Oro che ha sede a Castagnole di Paese A destra il libretto di risparmio postale ritrovato qualche tempo fa dal maresciallo dell’Arma in pensione nella cantina dell’abitazione del padre
Qui a sinistra la Trattoria Fratelli Oro che ha sede a Castagnole di Paese A destra il libretto di risparmio postale ritrovato qualche tempo fa dal maresciallo dell’Arma in pensione nella cantina dell’abitazione del padre
 
PAESE.
Rovistando in cantina tra mucchi di carte e cassetti impolverati, Virginio Oro, 80 anni, maresciallo dell'Arma in pensione, della famiglia proprietaria della trattoria di Castagnole, ha trovato un libretto postale perso nel 1957, quando conteneva 49 mila lire. Ora quel libretto è un tesoro: secondo il suo avvocato, che ha fatto causa alle Poste, vale 8 milioni di euro.
 Qualche tempo fa, Virginio Oro ha sceso le scale nell'abitazione paterna di Castagnole per sistemare la cantina. Doveva fare lavori, in quella stanza si erano accumulati per anni oggetti di ogni genere. Documenti, cianfrusaglie, roba da eliminare per fare spazio ai nuovi progetti. Rovistando tra carte ingiallite dal tempo e coperte da un dito di polvere, ha trovato un tesoro. Un vecchio libretto postale. Quello che il padre aveva aperto in tempo di guerra, quando Virginio era poco più che un bambino. Da ragazzo, poi, lui ci aveva depositato i risparmi di ogni lavoro. Quando l'ha trovato voleva gettarlo nella spazzatura, è stata la figlia Serenella ad impedirglielo. E mai intervento fu più provvidenziale. Perché quel libretto postale potrebbe valere addirittura 8 milioni di euro. Questa la cifra che l'avvocato Lorenzo Amore, che patrocina l'ex maresciallo, ha chiesto che venga riconosciuta dalle Poste. Una storia, nel suo prologo, degna di un romanzo. Saranno i giudici a stabilire se anche il finale sarà degno di letteratura. Intanto Virginio spera. Il libretto era stato aperto come investimento per il futuro, con quella logica del risparmio che ha consentito alle campagne del Nord Est di diventare la locomotiva d'Italia. Il padre di Virginio decise di metterci tutti i risparmi di una vita. E il figlio continuò a versarci del denaro. All'inizio erano 150 mila lire, una cifra ragguardevole per l'epoca. In parte vennero usati dalla famiglia, poi il 24 gennaio del 1957 il libretto venne smarrito, quando il saldo ammontava a 49.182 lire. Oggi sarebbero circa 3 mila euro. Virginio Oro, con la sua famiglia, nel frattempo si era trasferito per lavoro. Divenne maresciallo maggiore dei carabinieri, pluridecorato. Originario di Asiago, arrivò negli anni '50 a Treviso, a Castagnole di Paese. Con quel libretto, nel portadocumenti. Ora, in pensione, si trova sempre nella trattoria di famiglia «Da Oro», all'incrocio sulla Feltrina a Castagnole. Il libretto fece il giro d'Italia con lui, fino ad arrivare a Treviso. Poi venne smarrito. Oggi Virginio Oro chiede alle Poste che gli vengano riconosciuti i suoi risparmi. Che con interessi maturati di 60 anni di deposito, rivalutazione e capitalizzazione, potrebbero valere fino a 8 milioni di euro. Sarà il Tribunale di Trento, con una consulenza, a stabilirne il valore. Virginio Oro partecipa alla prima class action per la riscossione dei libretti bancari e postali antichi. Se quegli 8 milioni di euro gli verranno riconosciuti potrà raccontare di aver trovato un tesoro in cantina.

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