Gabbiani sempre più aggressivi, il Comune di Trieste sposta i nidi dalle scuole: «Non hanno più paura dell’uomo»
Un intervento da 24 mila euro per allontanare le 700 coppie nidificanti: dagli anni ‘80, la popolazione è cresciuta di quattro volte

I gabbiani a Trieste sono sempre più numerosi e sempre più aggressivi. Per questo il Comune ha affidato a un esperto, anche quest’anno, il controllo della nidificazione su alcuni stabili municipali, a partire dalle scuole. Gli interventi prendono il via in questi giorni e puntano a spostare i nidi prima della deposizione delle uova, ad esempio, sui tetti di asili e di altri istituti, per evitare attacchi da parte dei volatili. Un’opera preventiva quindi, necessaria alla luce dell’aumento degli esemplari in città, dettata anche dalla possibilità di reperire cibo, recuperato spesso anche tra bidoni delle immondizie o con planate sui tavoli dei locali, fino a rubare pezzi prelibati direttamente dalle mani delle persone.
Il servizio per l’anno 2025/26 è stato affidato alla ditta individuale Immagine Natura dell’ornitologo Enrico Benussi, per un impegno di spesa, da parte del Comune di Trieste, di circa 24 mila euro. «Un compito che mi è stato già assegnato lo scorso anno e in passato - spiega il professionista - che riguarda soprattutto il monitoraggio di edifici comunali come scuole e musei. In questa prima fase l’attenzione è rivolta agli asili. Serve intervenire al momento della nidificazione, che avviene proprio all'inizio di aprile, considerando poi che durante le nascite l’animale diventa molto aggressivo, visto che, giustamente, difende i pulcini, e può attaccare. Negli ultimi anni il gabbiano reale è aumentato a Trieste dell’8,7% ogni anno e ora abbiamo quasi 700 coppie nidificanti. Che creano notevoli problemi anche su spazi privati».
L’ornitologo quindi provvede a spostare i nidi prima della deposizione, con la conseguenza che anche il pennuto traslocherà. «La Regione da tempo ha consentito queste procedure - prosegue Benussi - che vanno a tutelare luoghi pubblici, in cui c’è un potenziale pericolo. Penso ad esempio a un asilo, dove tempo fa i gabbiani avevano nidificato proprio sopra l’area giochi». Un’escalation rilevata anche dall’Enpa di Trieste, che nel 2024 aveva sottolineato come, dagli anni Ottanta, i gabbiani a Trieste fossero quasi triplicati. All’epoca erano circa 250 le coppie nidificanti, lo scorso anno oltre 600, una crescita accompagnata, aveva evidenziato sempre l’Enpa, dal cambiamento di comportamenti: alimentazione, spostamenti e territorialità. Secondo Benussi il numero crescente di gabbiani nel centro cittadino è anche una conseguenza di comportamenti sbagliati da parte dell’uomo. «Purtroppo da anni la gente dà cibo a questi animali e molti sono diventati domestici, nel senso che non hanno più paura delle persone e si avvicinano senza problemi. E sono diventati più spavaldi, si spingono a saccheggiare bar e ristoranti all’aperto. Ci sono diverse zone dove alcuni esemplari orma sono stanziali e prelevano il cibo sistematicamente dai locali. Succede in piazza Goldoni, in piazza Unità e anche in piazza Sant’Antonio. E puntano anche i soggetti dove possono più facilmente rubare da mangiare, come i bambini, ai quali è capitato spesso di vedersi sottrarre dolci dalle mani».
Lo scorso anno avevano sollevato il problema gli stessi titolari delle attività del centro che, in qualche caso, avevano fissato dei cartelli tra tavoli e sedie, con l’avviso “Attenzione ai gabbiani”. Attacchi che quasi sempre provocano anche la rottura di bicchieri, tazze e piatti, vista la mole di molti esemplari.
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