Treviso Sud, Conte evita il confronto tra i candidati
Il sindaco uscente unico assente al faccia a faccia sui problemi del quartiere organizzato dall’associazione

La mobilità nel quartiere sud, che soffre di congestione viaria, è stata al centro del confronto tra candidati sindaci alla scuola media Felissent di Sant’Antonino. Toni pacati, rispetto rigoroso dei due minuti di tempo concessi per rispondere alla domande e un grande assente: dei sei candidati sindaci, quello del centrodestra Mario Conte ha bypassato l’incontro dedicato al quartiere sud di Treviso: “Ne prendiamo atto, è stato invitato più volte. Ci dispiace, ognuno si farà la propria idea” così spiega Roberto Rasera, presidente dell’associazione Salvaguardia Ambiente Treviso e Casier Onlus che ha organizzato il dibattito.
Il focus dei cinque candidati sindaci presenti è stato sui quartieri. «Noi abbiamo fatto subito un lavoro sul programma dedicato al centro e ai quattro quadranti - esordisce Giorgio De Nardi, candidato sindaco di civici e centro sinistra - Sono quattro le proposte per il quadrante sud: riqualificare l’area dietro la stazione, rilanciare Villa Capuzzo che è un asset importante e che potrebbe diventare un centro per le associazioni, creare una rete di ciclabili protette collegate al centro e la Restera Destra, il nostro pallino. Evidente che dobbiamo dare una svolta alla viabilità: ora l’autostrada A27 è statale, la popolazione deve mobilitarsi per liberalizzarla perché costruire il Terraglio Est è devastante per l’ambiente e anche a livello economico».
Più spazi per le associazioni e consumo di suolo zero per Maurizio Mestriner, candidato sindaco di Movimento Cinque Stelle e Unione Popolare: «Fino ad ora non è stato dato spazio alle tante associazioni del territorio per coltivare cultura e sport, bisogna attrezzare i quartieri. E vogliamo attuare la consultazione pubblica per portarla nel territorio e renderla praticabile. Siamo per un consumo di suolo zero, la politica deve essere orientata alla rigenerazione urbana: abbiamo un patrimonio vetusto, un sacco non abitato e inagibile. Il progetto del Terraglio Est ci vede contrari perché la vittoria sarebbe la liberalizzazione dell’A27, la politica doveva essere incisiva». “
«Sostegno alle associazioni e farle lavorare in sinergia evitando dispersione di denaro e di lavoro - questa la risposta sul tema dei quartieri di Ugo Moro, candidato sindaco del Partito Comunista Italiano - Rendere vivo il territorio per evitare le marginalità, che si vede soprattutto nelle periferie: siamo per il progetto di una Grande Treviso anche per questo, perché allontanandosi dal centro la città è come se si spegnesse. Servono più parcheggi perché è impensabile togliere le auto, è anche per l’accoglienza turistica. Sapendo che la natura va rispettata e ripristinata dove possibile».
Luigino Rancan, candidato sindaco del Popolo della Famiglia, pensa ad una totale riprogettazione del quartiere: “Va utilizzato il suolo già in uso, a questo quartiere serve un piano di fabbricazione e parlo principalmente della viabilità che è pessima, com’è tipico in un quartiere di città. Bisogna collegare meglio la zona al centro che al momento è tagliata fuori dalla ferrovia. Cercheremo di favorire la nascita delle consulte di quartiere e rivitalizzare gli organi di partecipazione che un quartiere può esprimere, dall’altra parte ci deve essere l’impegno di chi viene eletto che spesso si dimentica di chi l’ha votato».
Chiude, in ordine alfabetico, il candidato sindaco del Terzo Polo Nicolò Rocco: «All’inaugurazione della nostra sede elettorale abbiamo lanciato la proposta della consulta dei quartieri, abbiamo già depositato un regolamento che è stato ispirato da quello della città di Padova. Istituire 10 quartieri, ogni consulta composta da 16 membri scelti da un albo a cui tutti possono iscriversi. Sarebbero poi i gruppi consiliari, in proporzione, a scegliere da chi verrà composta ma puntando sull’equilibrio tra maggioranza e minoranza per le cariche di presidente e vicepresidente. Qui bisogna completare la rete viaria e liberalizzare l’A27. Per quanto riguarda la Cittadella della Salute, più che del traffico mi preoccupa il fatto che i medici se ne andranno via».
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