Scuole Stefanini demolite, l’imprevisto in corso d’opera è costato 690 mila euro

Ecco il costo della variante che ha fermato il restauro e indotto ad abbattere parte dell’edificio dopo mesi di lavori

Federico de Wolanski
La demolizione delle scuole Stefanini è iniziata a novembre
La demolizione delle scuole Stefanini è iniziata a novembre

La scoperta dei calcestruzzi ammalorati, dell’assenza di armature nel cemento e degli altri guai che hanno portato il Comune a scegliere di demolire buona parte delle scuole medie Stefanini di viale Terza Armata non sono state un imprevisto da poco.

Sono costate la bellezza di 690 mila euro di lavori aggiuntivi. E si tengono le dita incrociate: il cantiere è solo a metà.

Il conto non cambia, ma...

È stato detto che il clamoroso dietrofront nel cantiere non avrebbe comportato importanti aggravi economici. Ed è vero, migliaio di euro più, migliaio di euro meno. Ma va spiegato.

La variante con cui il Comune ha dato il via alle ruspe resasi conto che non c’erano alternative capaci di risolvere i problemi strutturali dell’edificio, vale 80 mila euro.

La spesa totale dell’intervento sulle Stefanini inizialmente quantificata in 7.100.000 euro è passata infatti ora a costare 7.180.000 euro. Ma parliamo del monte complessivo delle spese previste per l’opera, e quindi calcolato – dopo la gara d’appalto – anche tenendo conto di una serie di economie, ribassi e accantonamenti che rappresentavano soldi non spesi, ma mantenuti nel conteggio totale come cuscinetto. Ecco, l’imprevisto di cantiere lo ha eroso tutto, e pure di più.

690 mila euro di spese

«A seguito dell’approvazione di variante sono da assumere i seguenti impegni spesa», mette nero su bianco l’amministrazione: 639.543 euro a favore dell’impresa appaltatrice (quella che aveva offerto un ribasso di 600 mila euro circa sui 5,7 milioni di “lavori certi” in gara); 49.694 euro a favore della cordata di progettisti che ha redatto l’iniziale progetto di ristrutturazione della scuola poi rivisto (incarico da 332 mila euro); infine 3.284 euro per la voce «adeguamento compenso incentivante». Totale? 689.603 euro Iva compresa. Non proprio nulla, se si pensa che – forse – potevano essere soldi risparmiati.

Restauro si, restauro no

Va ricordato infatti che il Comune stesso inizialmente propendeva per la demolizione e ricostruzione dell’edificio salvaguardando solo la facciata storica, e solo in un secondo momento ha optato per la ristrutturazione totale dello stabile scoprendo a distanza di mesi dall’avvio lavori quello che sette anni fa una relazione tecnica commissionata sempre dal Comune già anticipata.

Cosa? «Scarse caratteristiche dei materiali e carenze di armature». «Lo si è verificato solo andando a fondo» ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici, evidenziando come il progetto delle Stefanini sia stato avviato nei vincoli di una ristrutturazione Pnrr, «che non prevedeva la demolizione».

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