Treviso, sanità in lutto per Bocci, storico sindacalista dei medici

TREVISO. Centinaia i messaggi di cordoglio arrivati ai familiari di Carlo Bocci, sindacalista e nefrologo del Ca' Foncello scomparso in seguito a un tragico incidente in montagna. Il giorno dopo la scomparsa centinaia di messaggi di cordoglio per la moglie Laura, con cui abitava in viale Monfenera a Treviso, la figlia Chiara, che lavora in Germania, e il figlio Marco, medico di famiglia nel Vicentino.
«Per sei anni abbiamo lavorato insieme» ricorda il dottor Carmelo Cascone, ex primario Nefrologia e dialisi a Treviso, «ricordo che da quel giorno, e fino a pochissimi anni fa, aveva prestato servizio come medico anche a bordo delle navi da crociera attrezzate per le persone dializzate, perché anche queste potessero godere di una vacanza sul mare. Ma è prevalentemente fuori dal reparto che ha svolto la sua attività».
Riferimento al ruolo sindacale in Anaao che lo ha visto impegnato praticamente fino a due giorni fa. Perché anche dopo aver appeso il camice al chiodo, Carlo Bocci continuava a tessere relazioni tra il personale medico e l’azienda sanitaria. «Con lui è morto un vecchio amico, mi spiace molto» spiega Domenico Stellini, ex direttore generale dell’ex Usl 9, «tante trattative con i medici passavano attraverso di lui, era un professionista impegnato e molto serio. Chi aveva un problema nel contesto lavorativo sapeva di poter bussare alla sua porta. Ci eravamo persi di vista negli ultimi tempi, ma per trent’anni abbiamo convissuto tra le mura dell’ospedale».
Oggi l’Anaao provinciale è guidata da Pasquale Santoriello: «Bocci ha lasciato a tutti i colleghi un ottimo ricordo. I medici hanno sempre riconosciuto la genuinità della sua attività sindacale».
Gli anni più “caldi” dal punto di vista sindacale sono stati gli Ottanta, come ricorda Daniele Frezza, otorino e collega di Bocci in ambito sindacale: «Era una figura storia per tutto l'ospedale di Treviso e per la provincia, ha rappresentato i medici ospedalieri con grande passione e impegno. Ricordo la mia prima assunzione nel 1990 e lui che organizzava gli incontri per tenere alto il ruolo del medico pubblico e i livelli di assistenza, sicurezza e crescita dei nostri ospedali».
Cordoglio anche dall’Ordine dei Medici di Treviso, con il presidente Luigino Guarini: «Lo conoscevo perfettamente, ha sempre portato avanti con grande rispetto la dialettica tra sindacato e ordine».
Altri messaggi di cordoglio da Massimo Fornaini, Anaao provinciale: «Partecipava e dava il suo contributo alla vita sindacale con passione».
Infine, il dolore di Francesco Benazzi, direttore dell’Usl 2, raggiunto dalla notizia nella serata di ieri: «Bravo medico, competente, e persona “umana”. È stata una figura storica per l’Anaao trevigiana, è arrivato dopo Stellini. Ma anche negli ultimi tempi continuava a venire in ospedale per cucire i rapporti sindacali. È una notizia che ci addolora profondamente».
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