Treviso, riparte la produzione manifatturiera

Più 1,0% nel secondo trimestre del 2025 rispetto ai tre mesi precedenti. Il presidente della Camera di Commercio Pozza: «Segnali da sostenere»

Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno
Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno

Il manifatturiero trevigiano chiude il secondo trimestre del 2025 con un lieve incremento della produzione rispetto al trimestre precedente. È del +1,0% il passo congiunturale rilevato dall’indagine di Unioncamere del Veneto. Un risultato positivo, ma contenuto, che si inserisce in un contesto regionale in crescita più marcata e si attesta intorno al +2,4%. 

«Sul risultato si sommano, oltre all’anticipo di domanda verso il mercato statunitense, anche segnali di tenuta o di ripartenza di alcune importanti filiere territoriali», evidenzia il presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno Mario Pozza, «ne è conferma il grado di utilizzo degli impianti: è in lieve risalita rispetto al trimestre precedente e si attesta attorno al 70%, sia per Treviso che per il Veneto». 

Il recupero dei settori del “Made in Italy”

Sono in recupero su base congiunturale i settori del “Made in Italy”, in particolare moda, probabilmente per effetto di “anticipo-domanda” del mercato statunitense, e legno arredo.

«Tuttavia questo rimbalzo non inverte la tendenza annua del legno arredo, in negativo rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno», evidenzia Pozza, «l’occhialeria sconta, invece, una flessione per tutti gli indicatori monitorati, ad eccezione di un rimbalzo per la raccolta ordinativi esteri.  Per i macchinari, oltre alla produzione, sono in aumento su base congiunturale anche tutti gli altri indicatori e in aumento è anche la raccolta ordini su base tendenziale». 

Pozza: «Segnali da sostenere»

Una conferma di questo lieve aumento arriva anche dai dati di Veneto Lavoro. Nei primi sei mesi del 2025 i saldi occupazionali nella metalmeccanica regionale sono positivi e superano quelli dello stesso periodo del 2024.

«Segnali forse, di una possibile, auspicabile, ripartenza del manifatturiero», conclude Pozza, «vanno sostenuti assieme alla produttività delle nostre imprese, stimolando la domanda anche con aumenti salariali». 

 

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