Al Pio X di Treviso l’intelligenza artificiale in cattedra con il prof: coinvolti trenta studenti e docenti
Il laboratorio con gli allievi delle superiori supervisionato da Roberto Castaldo, coordinatore del progetto nazionale

L’intelligenza artificiale diventa materia scolastica al Pio X, per studenti e professori. Punto di partenza è stata la lectio, nei giorni scorsi, al collegio vescovile di Borgo Cavour, di Roberto Castaldo, docente di informatica all’istituto per l’istruzione superiore Europa di Pomigliano d’Arco.
Il passo successivo è un progetto che, nel corso dell’anno, coinvolgerà quindici studenti e altrettanti professori dell’istituto paritario: un laboratorio inserito nella formazione scuola-lavoro, pensato anzitutto per i ragazzi del triennio delle superiori.
Un laboratorio che sarà supervisionato, nel corso dei mesi, dallo stesso Castaldo: si educheranno gli studenti a un uso ragionato e non passivo dell’intelligenza artificiale, verificandone anche le possibilità di supporto allo studio.
Come l’intelligenza artificiale può impattare nella scuole ed essere utile nella preparazione? Che risvolti potrà avere nel mondo del lavoro e, soprattutto, nelle professioni del futuro? Quali possono essere le distorsioni dell’Ia? Tutte domande che troveranno risposta nel laboratorio che sta prendendo forma a Borgo Cavour.
La lectio di Castaldo, al cospetto degli studenti del triennio, ha affrontato il tema “Da utenti a pionieri: padroneggiare l’intelligenza artificiale generativa per un apprendimento consapevole”.
La sfida, illustrata dal professore campano, è «utilizzare ChatGpt e gli altri chatbot come palestra di pensiero».
Mettendo in guardia dal rischio del copia-incolla nelle risposte generate da ChatGpt, dagli errori dovuti ai dati sbagliati con cui l’intelligenza artificiale viene alimentata.
Insegnando, nel contempo, a utilizzare l’Ai a proprio vantaggio e con consapevolezza, per stimolare ragionamento e pensiero critico.
Castaldo è coordinatore di una rete di oltre ottanta docenti che in tutta Italia stanno contribuendo a redigere un manifesto e un codice etico sull’intelligenza artificiale.
Manifesto fondato sui pilastri della trasparenza (dichiarare sempre l’utilizzo dell’intelligenza artificiale) e della crescita (usare l’Ai per imparare e non per evitare di imparare).
A spingere su una scuola più vicina al mondo contemporaneo è lo stesso Francesco Cianci, preside delle superiori del Pio X: «C’è una rivoluzione in corso, e se non vogliamo essere spettatori passivi, dobbiamo imparare a padroneggiare la tecnologia e a utilizzarla per ampliare il punto di vista, mantenendo comunque centrale il valore dell’autenticità, della responsabilità e delle relazioni umane».
Una rivoluzione, quella dell’intelligenza artificiale, che al Pio X proveranno a spiegare, evidenziando le nuove sfide del mercato del lavoro. Tracciando le prospettive che avranno di fronte i futuri diplomati dell’istituto di Borgo Cavour. Perché, fra una lezione di inglese o matematica, è utile non perdere di vista la realtà.
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