Treviso perde la sua Marathon, l'arrivo sarà a Conegliano

Dopo aver ospitato per due anni la partenza della 42,195 km che arrivava in piazzale Burchiellati a Treviso, la Città del Cima sarà anche l'arrivo
Un momento della gara
Un momento della gara

Com’è triste vedere le passerelle per le sfilate e i manichini che vanno all’incanto: Modesign con lo Iuav salutano Treviso. Prima c’era stato il clamoroso bye bye di Marco Goldin, l’uomo che sa trasformare l’arte in oro. Non solo economicamente. E ora anche Treviso Marathon se ne va fissando la sua base all’ombra del castello di Conegliano. Un’altra tegola per la giunta del sindaco Giovanni Manildo che vede sfumare l’ennesima opportunità per la città. Tutto è relativo, dipende se lo sguardo si spiega dal torrione dei Trecento piuttosto che dai merli della torre della Campana. Ma la sostanza è che Treviso perde la sua maratona. Un evento che insieme alla Granfondo Pinarello e al Giro d’Italia, ha incarnato lo spirito della gente della Marca. Rimane il nome, certamente. Per ammantare il glorioso passato, per dare una prospettiva al futuro, forse, però, nascondendo un funerale annunciato.

La prossima Treviso Marathon, la numero tredici, in programma il prossimo 6 marzo 2016 partirà e arriverà a Conegliano, trascinandosi anche la salmeria dell’Expo Run, dell’Expo Natura. Oltre alla maratona dei Cuccioli, alla colorata e vivace Moohrun, alle handbikee ai cicloni e alla staffetta 3x14 che, l’anno scorso, ha visto protagonista anche lo stesso sindaco Manildo con l’assessore allo sport Ofelio Michielan. Quest’anno, però, si aggiunge la chicca della prima edizione della Treviso Half Marathon (ma la mezza non si era già vista lo scorso ottobre?). È curiale Lodovico Giustiniani, presidente della società Maratona di Treviso Scrl nel dare l’annuncio che ha provocato uno choc alla città e al popolo dei runner: «Sulla scelta hanno influito i lavori per la sistemazione del ponte sul Piave, a Ponte della Priula, che dovrebbero partire il prossimo anno e che, nel caso, potrebbero essere rischiosi per un eventuale cambio di percorso a ridosso dell’evento».

«Ci spiace ovviamente non arrivare più nel capoluogo ma per chi verrà da fuori sarà un bella sorpresa scoprire Conegliano, patria del vino e città d’arte tanto da meritarsi l’appellativo di perla del Veneto». Quindi, dopo la partenza dalla città del Cima, il serpentone dei maratoneti si inoltrerà nella piana della pedemontana attraversando i territori comunali di Mareno di Piave, di Santa Lucia di Piave di San Vendemiano e di Susegana. Entità geografiche che mettono in comune il nome del fiume sacro alla Patria. Sottolinea, il presidente Giustiniani: «Un omaggio al centenario della Grande Guerra, un modo per onorare il progetto originario della società che organizza l’evento valorizzando il territorio perché questa non è la maratona di Treviso, è la maratona della Marca, della sua provincia». «Nessun sgarbo alla città dove intendiamo riportare l’arrivo una volta esaurito il progetto itinerante della Grande Guerra». Vale a dire nel 2019. «Uno sgarbo istituzionale», dice a caldo Oddone Tubia, presidente provinciale della Fidal. Tubia non usa i toni alti, ma l’efficacia delle parole: «Amaro venire a sapere dalla stampa del mancato arrivo a Treviso».

È l’addio a Treviso? «Certamente significa snaturare l’essenza del progetto che aveva al centro la città di Treviso, mi auguro che l’edizione coneglianese riesca a mantenere i numeri e i risultati tecnici oltre alla capacità di richiamo della corsa che ha sempre avuto il pubblico più caloroso d’Italia». Poi l’affondo: «Ho l’impressione che Zanetti (Aldo, da sempre l’anima dell’evento, ndr) ultimamente si dedichi più al triathlon che alla maratona di Treviso». Due ori alla maratona di Venezia, un bronzo alla Coppa del mondo di Seul 1988, secondo a New York nello stesso anno, Salvatore Bettiol va all’attacco: «Che cambino nome, non possono farsi scudo di Treviso». L’atleta che per 38 volte si è messo in gioco nei 42 chilometri rivela un particolare inedito. Lo scorso ottobre ha organizzato la prima Treviso Half Marathon. «Ma subito ci è arrivata un diffida per l’utilizzo del nome, ci siamo affidati ad uno studio legale milanese ma alla fine ho dovuto fare un passo indietro –svela il maratoneta–. C’è stato un incontro nell’ufficio di Manildo con l’assessore Michielan e altri membri della giunta municipale e abbiamo deciso di chiamare La Mezza di Treviso la nostra corsa, l’appuntamento per la seconda edizione è per l’11 ottobre prossimo». «In bocca al lupo a Zanetti e al suo gruppo, lo dico da sportivo – continua Bettiol–. Ma temo che questo sia l’addio definitivo tra la città di Treviso e la sua corsa. C’è modo e modo di organizzare un evento di questa portata, io lo so fare perchè amo questa disciplina...».

Si candida a riportare la maratona Treviso? «Se loro se ne vanno, perchè no? Ma per ora è solo un’idea...».

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