Tromba d’aria a Onigo, danni per 100 mila euro. In cimitero metà tombe distrutte

Pesanti le prime stime delle conseguenze del maltempo nella zona degli impianti sportivi e del comitato festeggiamenti della frazione di Pederobba. Cittadini già al lavoro per il ripristino

Enzo Favero
I danni al cimitero di Onigo di Pederobba
I danni al cimitero di Onigo di Pederobba

Oltre centomila euro di danni: è la prima stima, in attesa che i tecnici facciano un conto preciso, dei danni provocati l’altro pomeriggio dalla tromba d’aria che ha devastato la zona degli impianti sportivi, le sedi del comitato festeggiamenti e degli alpini e il cimitero di Onigo. Particolarmente gravi le conseguenze nel campo santo, dove circa la metà delle tombe ha subito danni.

Venerdì mattina, Contarina ha mandato i suoi operatori a ripulire e togliere guaine e scossaline rimaste pendenti a causa del passaggio del tornado. Ma soprattutto tantissima gente si è recata in cimitero per verificare lo stato delle tombe dei propri cari e cercare di rimetterle a posto.

La tromba d’aria di giovedì vista dal Valdobbiadenese verso l’Asolano in una foto da “Meteo Bassano e Pedemontana del Grappa”
La tromba d’aria di giovedì vista dal Valdobbiadenese verso l’Asolano in una foto da “Meteo Bassano e Pedemontana del Grappa”

«C’era più gente in cimitero a sistemare le tombe che il giorno dei Morti – ha raccontato il sindaco di Pederobba, Marco Turato – tutti sono venuti a vedere se la sepoltura dei propri famigliari era a posto o c’erano danni da riparare». Giovedì pomeriggio, dopo il passaggio della tromba d’aria, il cimitero era stato chiuso. Venerdì mattina, invece, dopo che gli operatori di Contarina avevano fatto i primi interventi, i cancelli sono stati aperti e la gente è affluita in massa.

A provocare i danni sono state soprattutto le lapidi che hanno fatto da vela al vento furioso, sono state strappate via e scagliate contro altre lapidi e tombe. Vasi di fiori e lumini sono stati spazzati via come fuscelli, gli alberi attorno al cimitero sono stati divelti e hanno aggiunto danni ai danni.

«Più della metà delle tombe del cimitero di Onigo è stata colpita – precisa il sindaco di Pederobba, Marco Turato – una decina poi sono state parzialmente scoperchiate, c’erano vasi e fiori sparsi dappertutto, gli alberi sono crollati attorno al cimitero. I danni maggiori sono stati prodotti dalle lapidi fatte volare via che hanno danneggiato le altre tombe contro cui si sono infrante».

Il tetto devastato alla casa degli Alpini di Onigo
Il tetto devastato alla casa degli Alpini di Onigo

Diversi altri danneggiamenti ha subito il territorio di Onigo, in seguito al passaggio della tromba d’aria: la casetta sede degli alpini è stata parzialmente scoperchiata, compromessa anche alla copertura del capannone dell’oratorio dove ha sede il comitato festeggiamenti di Onigo, le porte da calcio del campo sportivo sono state divelte, il pesantissimo materasso del salto in alto è volato via, fino a 200 metri di distanza. Nei parchi c’è stata una strage di alberi ad alto fusto, anche in quello vicino alle scuole, sedie e tavolini lasciati all’esterno sono stati spazzati via dal tornado.

«Ma già in serata – afferma il sindaco Marco Turato – avevamo messo in sicurezza tutto grazie ai vigili del fuoco e agli uomini delle protezioni civili di Pederobba, Treviso, Montebelluna e Pieve. E venerdì abbiamo completato il lavoro col cimitero in attesa di poter eseguire gli interventi di ripristino definitivi non appena avremo in mano una stima precisa dei danni che stanno quantificando dei tecnici esterni su nostro incarico».

 

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