Treviso-Ostiglia, discarica a cielo aperto

Rifiuti di ogni genere: bombole, televisori, materiale elettronico e vernici. E nessuno pulisce

Il cantiere dell'Ultimo Miglio della Treviso-Ostiglia è lì, a due passi. Così come il centro di raccolta di Contarina. Eppure, ancora una volta, a “vincere” sono loro: i vandali dell'abbandono. Si sono liberati di materiali di ogni sorta. Bombole di gas, televisori, materiale elettronico e vernici. Addirittura una statuina di Sant'Antonio da Padova. Poi copertoni di camion, biciclette, vecchi comò e chi più ne ha più ne metta. Basta una breve passeggiata lungo viale della Serenissima per accorgersi come il fenomeno dell'abbandono di rifiuti, di ogni sorta, continua ad imperversare nella Marca e nel Capoluogo. Inesorabile. E perdipiù, quasi in una sfida ad autorità ed enti, da un lato a qualche metro dal cantiere per la realizzazione dell'eterno ultimo chilometro della ciclopedonale Treviso-Ostiglia, dall'altro appena all'esterno della recinzione che delimita il Cerd della città.

La situazione, secondo alcuni residenti del quartiere di San Giuseppe, si protrae da anni. E sembra non volersi stoppare. Certo è che, pensando al via vai di tecnici Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale) ed autorità varie che hanno per alcune settimane monitorato lo stato dell'arte per la realizzazione dell'Ultimo Miglio, decretando la non pericolosità dei rifiuti trovati sul sedime, pare strano che nessuno si sia accorto nè abbia segnalato nulla. Stesso ragionamento per il personale del vicino centro Contarina.«L'Ultimo Miglio è fermo da tempo per la questione rifiuti, che Arpav ha sancito non essere pericolosi» spiega Vittore Trabucco, residente nella zona e da sempre tra i promotori del completamento del tracciato ciclopedonale, «davvero non so più cosa pensare: l'unica cosa che emerge a buon senso è che quanto abbandonato sia anche più pericoloso di quanto ritrovato sul tracciato dell'Ostiglia». (a.b.v.)

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