Milioni per sociale scuole e lavori: «Stop al consumo di nuovo territorio»
Il Comune di Treviso presenta il bilancio 2024 tra opere pubbliche da 94 milioni grazie al PNRR, spese sociali da 16 milioni e nuove strategie per edilizia e sostenibilità

C’è stata la manna del Pnrr, che ha permesso al Comune di mettere a terra opere che mai si sarebbe sognata di avviare e poter fare tutte insieme nell’arco di un anno.
Ma nel conto del 2024 c’è anche uno sforzo per riuscire a compensare un bilancio in cui la voce entrate cala e quella delle spese aumenta. Per il futuro? C’è ottimismo, ma soprattutto tanta cautela.
Bilancio, tariffe, immobili e sociale
Ieri mattina a Ca’Sugana la giunta ma messo in fila le ragioni per cui il sindaco si è dato, giorni fa, un «otto e mezzo».
Si parte da un dato: le bollette sono passate dai 3 milioni del 2021 a 6,5 milioni quest’anno 2024. I contratti del personale hanno pesato per un milione e mezzo in più (che non ha impedito comunque di accordare a tutti i dipendenti un welfare “aziendale”), le sanzioni al codice della strada che un tempo portavano oltre 8 milioni sono calate a poco più di sei, ed ancora sotto la minaccia di una pioggia di ricorsi autovelox.
«Ciò nonostante» ha ribadito l’assessore Barbisan, «non ritoccheremmo tariffe e imposte per l’anno a venire di sicuro».
L’ossigeno alle casse potrebbe arrivare dalla valorizzazione della Villa di via Polveriera (a breve liberata dalla Mom) o altri immobili come villa Capuzzo. Mentre è intenzione del Comune pensare a uno sviluppo del dormitorio di via Pasubio come sede delle associazioni, e una riqualificazione a fine scolastico delle Pascoli e delle Tommaseo una volta in disuso per crisi demografica (perché gli abitanti crescono sì, ma sono soprattutto single e di mezza età).
Al 2024 comunque l’amministrazione è riuscita a mettere a bilancio la cifra di 16 milioni per la spesa sociale (di cui 4,5 per servizi su delega Ulss) provvedendo anche alla ristrutturazione di vari alloggi sfitti Erp. Se andrà tutto bene, al 2025 ne mancherebbero una cinquantina per aver ripristinato tutti i comunali.
Lavori in corso, piani fermi e luci
L’assessorato ai lavori pubblici ha messo in campo opere pubbliche per 94 milioni di euro grazie soprattutto al Pnrr, 45 milioni solo per edilizia scolastica.
«Concluderemo in tempo, come chiede il Pnrr» ha sottolineato l’assessore Zampese che spera di intercettare altri fondi per avviare altri 11 progetti annunciati ma rimasti al palo, tra questi il restauro del parco di Villa Margherita, del Molinetto, delle scuole Volta e il rifacimento della ciclabile di viale Vittorio Veneto. «Mentre per altri 11 interventi per cui abbiamo già finanziamenti e partiranno nel 2025».
E l’ano venturo sarà finalmente quello dell’avvio del grande project per l’illuminazione pubblica, frutto ancora della giunta Manildo ma fermo da anni.
«Dieci squadre a lavoro da gennaio». Interventi che si uniscono a quelli per la fognatura fuori e dentro il centro storico dove è annunciato l’avvio del cantiere nel quadrante est per la prossima estate. Resta in attesa di soluzione lo stallo del cantiere Pnrr dell’ex Gil, fermo dall’estate per necessità di una variante che manca.
Verde e consumo di suolo
Nel fare il punto sul boom delle pratiche edilizie evase (oltre 2000 tra Scia e Cila) l’amministrazione ma puntato sul contrappeso verde di questa nuova edilizia. «Abbiamo portato le aree verdi della città a quota 148 mila metri» ha sottolineato Manera, contando la posa di 500 nuove piante «solo per metà a copertura di tagli» con l’obiettivo ambiziosissimo di portare la città a censire 40 mila piante, raddoppiando i valori del 2018.
Ma va fermato il cemento. E di qui l’annuncio dell’assessore all’urbanistica: «Un nuovo piano casa per dare più alloggi, anche al ceto medio, ma senza consumare suolo».
Vuole essere un progetto “scuola” per altri comuni, verrà lanciato entro primavera e punta tutto sulla «riqualificazione e rigenerazione dell’esistente» ha sottolineato l’assessore De Checchi. Fattibile? Si potrà valutare solo poi, ma tra emergenza abitativa pressante, gentrificazione e cementificazione appare l’unica via.
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