Treviso. L’ex caserma Salsa passa al Comune. Conte: «Diventerà la Casa dei Festival»

TREVISO. Una Grande Casa dei festival trevigiani all’interno della ex caserma Salsa. Il progetto del sindaco Mario Conte per concretizzarsi attende solo il passaggio degli immobili dal Demanio al Comune. «È questione di settimane, si tratta di ritardi burocratici ma siamo fiduciosi che all’inizio dell’anno si possa partire con l’acquisizione e subito dopo con i lavori».
Da tempo si parla della nuova vita che attende l’enorme complesso costruito agli inizi del Novecento nel quartiere di Santa Maria del Rovere. Qui tra gli altri dovrebbe trovar posto la nuova sede della Guardia di Finanza mentre alcuni stabili sono appunto destinati all’amministrazione della città, che ha già chiaro in mente come utilizzarli. «Negli hangar bassi daremo spazio ai giovani e agli sport che non necessitano di soffitti alti, pensiamo a scherma e judo», precisa il sindaco, che aggiunge come la palazzina sarà invece destinata a sede logistica per i festival che attualmente animano la città, dalla Fiera Quattro Passi, a Treviso Comic Book Festival passando per Cartacarbone, che manterranno però i loro spazi espositivi e di eventi, chi nel cuore del centro storico chi al Sant’Artemio. La mole di lavoro è così ampia che necessita di una sede dignitosa e strutturata.
Ii numeri
I numeri del 2019 illustrati ieri nel Palazzo del Podestà sono notevoli: 16 festival a cui hanno partecipato 128 mila visitatori per 460 eventi in grado di animare 113 giorni, impegnando 700 volontari e 695 ospiti tra relatori, musicisti, scrittori. E per il 2020 ci sono due manifestazioni in lista di attesa: Treviso Giallo e il Festival del Design mentre il cinema Edera con la sua rassegna potrebbe essere la terza new entry. La Rete, unica nel Veneto, coinvolge realtà del mondo cultural-artistico e serve per coordinarsi, mettere in comune idee e informazioni, ponendosi di fronte a istituzioni, stampa e opinione pubblica come un unico interlocutore seppur sfaccettato. «Il nostro è diventato anche un marchio di qualità di cui siamo orgogliosi», commenta Alessandro Franceschini, anima di Fiera Quattro Passi, che quest’anno ha portato 50 mila persone al Sant’Artemio.
Capitale della cultura
Su questa evidenza, sui numeri e sui contenuti punta il sindaco per candidare Treviso a Capitale italiana della Cultura 2022. Sfumato il primo tentativo della giunta Manildo che ha concorso per il 2020 (vincitrice Parma), Conte pensava di concorrere già nel 2021 come annunciato in ottobre a Santa Caterina (un milione di euro in palio). Ma il bando del ministero uscito a novembre ha negato la possibilità, inserendo il codicillo che recita: «Possono partecipare al bando i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni che non abbiano partecipato alla selezione per la Capitale italiana della cultura per gli anni 2018 e 2020». I sogni però non sono infranti: “Non ci arrendiamo e sono convinto che un anno in più ci permetterà di essere più forti», commenta il sindaco, nel cui piano la Rete Treviso Festival con la Casa della Cultura avrà un ruolo fondamentale, insieme all’apertura della nuova ala del Bailo. —
Laura Simeoni
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