Treviso, la rivoluzione del Metrò di superficie

La stazione resta dov’è, «smagrita» di un paio di binari. E pure il cavalcavia: abbatterlo, per realizzare un sottopasso costerebbe troppo. Ma il resto dell’area della stazione centrale è destinato, nel giro di 20 anni, a cambiare radicalmente. Poli alberghieri e di servizi, aree verdi, aree commerciali e persino nuova residenza nelle due fasce comprese fra viale Trento e Trieste e il binario 1, e quella fra via Dandolo e l’attuale binario 9.
Una stazione completamente aperta su due lati, dunque «bifacciale». E stazione doppia anche per le corriere. Una a nord, alle ex Poste Ferrovia, per le linee che vanno a Nord . L’altra a Sud, per le le linee verso Venezia, Padova e il mare. E a collegare le due stazioni, un nuovo sovrappasso pedonale sopra i binari. E una nuova via di accesso da Sud, creata su arterie già esistenti
Lo scenario è emerso ieri, nell’incontro in cui il gruppo di lavoro creato dall’accordo Comune-Ferrovie dello Stato (con tutte le partecipate) hanno presentato a giunta e capigruppo e tavolo politico della maggioranza il progetto per le tre aree ferroviarie cittadine: stazione centrale, Santi Quaranta e scalo Motta.
Operazione immane, da scaglionare da qui al 2035. Siamo nell’ordine dei 500 milioni di euro - così dicon ople prime stime – per un’area totale di 200 mila metri quadri. E la giunta vuole destinarne il 50% a verde.
Alla base, i tre poli che saranno le stazioni del a metro di superficie, destinata a diventare la metropolitana di Treviso da Nord a Sud Ovest.
Il maxiprogetto è stato illustrato ad assessori e politici di maggioranza da due docenti – Loriana Pelizzon (Ca’ Foscari) e Serena Maffioletti (Iuav)– e al tavolo sedeva anche un rappresentante dell’ordine degli Architetti. Ferrovie dello Stato è disponibile, il comune vuole cominciare a delineare quadro e scenario. Così Santi Quaranta diventerà polo direzionale artigianale, hi-tech, in dialogo con l’area adiacente dell’ex caserma Piave (e vicino c’è anche l’Appiani...).
Per lo scalo Motta, infine, molto verde, residenziale, e un interfaccia auto-gomma che veda un grande park scambiatore per i pendolari da Villorba, Carbonera e comuni vicini
Siamo ai primi passi. Ma l’intento è di creare le coordinate per la nuova mobilità di Treviso, anzi, come ha sottolineato l’assessore Camolei, - anfitrione ieri, avendo firmato l’accordo con le Ferrovie e avendo impostato il progetto con Ferrovie – «della futura Grande Treviso».
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