Treviso, imbrattata la colonna di Porta S.Tomaso

Il gesto vandalico l’altra notte. Dopo le sedie nei Buranelli, preso di mira un altro luogo-cartolina di Treviso. L'ira del sindaco Conte
passerini agenzia fotofilm treviso scritte colonna porta san tommaso
passerini agenzia fotofilm treviso scritte colonna porta san tommaso

TREVISO. Un vistoso disegno in rosso, con una faccia “diavolina” (ironia di icone più decisamente in odor di satanismo?) un 69 ben visibile sottostante, una “n” maiuscola che sembra emergere dal disegno.

Tutto in vernice rossa, su una delle colonne di porta San Tomaso. Ben poca arte, siamo al marcare il territorio, ma nel cuore di uno dei monumenti più prestigiosi della città, la cinquecentesca porta che era il varco nord della città, sulla strada che portava verso i monti. Manufatto più volte restaurato, simbolo della cinta ideata da Fra’ Giocondo, con cui Treviso superava i suoi confini medievali e le sue precedenti 12 porte.

passerini agenzia fotofilm treviso scritte colonna porta san tommaso
passerini agenzia fotofilm treviso scritte colonna porta san tommaso


La scoperta dell’imbrattamento è stata fatta ieri mattina, all’alba. Essendo anche giorno di mercato, c’è stato viavai sin dalle prime ore del giorno, attorno e sotto la porta.

Infuriato il sindaco Mario Conte, accorso subito sul posto, ma indignati anche i cittadini al mercato, i residenti della zona, e chi in zona lavora.

«Sono schifato, la porta è uno simboli della nostra città, è stata imbratta da qualche deficiente», ha detto a caldo il primo cittadino leghista. È certo che il writer abbia agito nel cuore della notte. Ora saranno esaminati i video delle telecamere della zona (nessun è focalizzata sulla porta), per cercare di risalire all’identità, e Conte ha allertatola polizia municipale, prima di postare tutta la sua rabbia e indignazione in rete. Dove l’episodio è rimbalzato con ampia coda di commenti delle comunità cittadina.

E’ l’ultimo episodio di una serie di atti vandalici che sembrano prendere di mira, in particolare, i luoghi-cartolina della città.

Ne sanno qualcosa la pescheria, con i bidoni di Contarina gettati sul mulino, e in passato la polizia municipale aveva perseguito i gruppi di ragazzi che buttavano nottetempo nel Cagnan arredi e altri accessori dei banconi del mercato. Ma anche il canale dei Buranelli, dove proprio in questi giorni sono state gettate nel canale sedie e tavolini, fra il ponte e la passerella pedonale verso piazza San Vito, che è al centro delle istantanee scattate dai turisti lungo via Campana verso Ca’ Sugana e la suggestiva sponda con i salici piangenti.

E sempre ai Buranelli era stato clamoroso, nei mesi scorsi, il caso dello streaker, il giovane veneziano che si era tuffato nudo nel canale, per una bravata con gli amici, con tanto di video e foto postate in rete: identificato grazie alle telecamere, era stato successivamente denunciato dall’amministrazione comunale.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso