Treviso, foto hot della studentessa: «Sospendete quel prof», no del giudice

Il tribunale di Treviso ha respinto la richiesta della Procura che ha indagato il docente per il reato di atti sessuali con minorenne. 

TREVISO. Il tribunale ha rigettato la richiesta della Procura di sospendere dall’insegnamento il professore indagato per il reato di atti sessuali con minorenne perché trovato in possesso di alcune foto compromettenti di una sua alunna sul cellulare.

Il docente, anche in via cautelativa, si era immediatamente messo in aspettativa dall’insegnamento. L’inchiesta condotta dagli agenti della Squadra Mobile è ancora alle sue battute iniziali ma è coperta dall’assoluto riserbo dato che la vittima è una minorenne e nei guai sarebbe finito un suo insegnante: docente di materie letterarie in un istituto di Treviso, ora difeso dall’avvocato Alfonso Distaso. A dare il via all’indagine è stata una denuncia dei genitori della ragazzina che si sono accorti di un fitto scambio di messaggi tra la figlia e il docente iniziato durante il mese di agosto. E, quando la madre si è accorta che la sedicenne poteva aver anche mandato delle foto intime al professore, ha rotto gli indugi e si è rivolta alla polizia.

Foto hot dell’alunna, docente di Treviso indagato
Primo giorno di scuola al Liceo Caetani a Roma, 14 settembre 2015 ANSA/FABIO CAMPANA


La Procura, valutato il materiale oggetto di sequestro durante la perquisizione dei giorni scorsi tra cui proprio il telefono cellulare, ha chiesto come misura cautelare la sua sospensione dall’insegnamento. Il tribunale ha però respinto la richiesta. L’uomo, particolarmente scosso per l’accaduto e preoccupato per le ripercussioni che potrebbero esserci a livello professionale, è convinto di poter spiegare che si sia trattato solamente di un malinteso.

Lo sviluppo dell’inchiesta, e le possibili conseguenze professionali e penali, saranno decise da quello che troveranno gli inquirenti sul cellulare posto sotto sequestro. Gli agenti della Mobile stanno passando al setaccio i messaggi e, soprattutto, le gallerie fotografiche per capire quali foto gli abbia inviato la ragazzina e, soprattutto, se l’ha fatto di sua iniziativa o su richiesta dell’uomo.

Come detto l’indagine degli uomini della questura è stata innescata dalla denuncia di uno dei genitori della minorenne dopo che aveva riscontrato che sul telefonino della ragazza, dal mese di agosto, c'era un fitto scambio di messaggi, alcuni dei quali piuttosto ambigui. La minorenne avrebbe inviato al suo prof anche alcune immagini di sé in biancheria intima e pare anche qualcuna di più spinta. Non appena ha scoperto quell'ambiguo scambio di messaggi, la madre ha provveduto subito a parlare con la figlia e, dopo aver riflettuto sull'intera questione, ha preso la sofferta ma inevitabile decisione di denunciare il fatto alla polizia.

Nei giorni scorsi gli uomini della questura si sono presentati alla porta di casa dell’insegnante per perquisirgli l’abitazione, ponendo sotto sequestro il suo cellulare. Ora sono in corso le analisi del telefonino sequestrato per capire la natura del rapporto che si è instaurato tra la giovane di 16 anni e l'insegnante, un cinquantenne residente nella Marca che mai prima d'ora ha avuto problemi del genere. Si cerca di capire, insomma, se le immagini siano state deliberatamente inviate dalla minorenne al suo insegnante oppure se sia stato quest'ultimo a chiedergliele esplicitamente. Il tribunale di Treviso intanto ha respinto la richiesta della Procura sulla sospensione dall’insegnamento.


 

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