Foto hot dell’alunna, docente di Treviso indagato

TREVISOUn insegnante di una scuola superiore di Treviso è stato perquisito, nei giorni scorsi, dagli agenti della questura ed il suo cellulare è stato posto sotto sequestro. Poche le notizie filtrate su una vicenda che si prospetta molto delicata perché i protagonisti sono uno stimato insegnante di materie letterarie di liceo, residente nella Marca, ed una studentessa minorenne.
L’indagine degli uomini della questura è stata innescata dalla denuncia di uno dei genitori della minorenne dopo aver riscontrato che sul telefonino della ragazza, dal mese di agosto, c’era un fitto scambio di messaggi, alcuni dei quali piuttosto ambigui. La minorenne avrebbe inviato al suo prof anche alcune immagini di sè in biancheria intima e pare anche qualcuna di più spinta. Non appena ha scoperto quell’ambiguo scambio di messaggi, la madre ha provveduto subito a parlare con la figlia e, dopo aver riflettuto sull’intera questione, ha preso la sofferta ma inevitabile decisione di denunciare il fatto alla polizia.
Poco si sa sulla vicenda, i cui particolari sono filtrati col contagocce. Si sa soltanto che gli uomini della questura, nei giorni scorsi, si sono presentati alla porta di casa dell’insegnante di materie letterarie e gli hanno perquisito l’abitazione, ponendo sotto sequestro il suo cellulare. Ora sono in corso le analisi del telefonino sequestrato per capire la natura del rapporto che si è instaurato tra la giovane di 16 anni e l’insegnante, un cinquantenne residente nella Marca che mai prima d’ora ha avuto problemi del genere. Si cerca di capire, insomma, se le immagini siano state deliberatamente inviate dalla minorenne al suo insegnante oppure se sia stato quest’ultimo a chiedergliele esplicitamente.
Di recente, una vicenda simile, anche se con contenuti ben più pesanti, aveva riguardato una campionessa trevigiana di nuoto di appena 15 anni ed il suo allenatore, un veneziano di quarant’anni. Anche in questo caso erano stati i genitori ad accorgersi casualmente, analizzando il cellulare della figlia, che c’era qualcosa che non andava. E nelle immagini estrapolate dal telefonino avevano scoperto oltre duemila file di messaggi, immagini e filmati che la minorenne s’era scambiata con il suo coach. In alcuni filmati il coach aveva immortalato se stesso mentre compiva atti di autoerotismo davanti ad uno specchio. L’inchiesta, in questo caso, è coordinata dalla procura di Venezia, nella cui provincia ha sede la piscina in cui la giovane si allenava.
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