Treviso, ricette false per comprare oppioidi e psicofarmaci. La denuncia dei farmacisti
Già diversi casi segnalati in provincia, l’Ordine dirama l’allerta a tutti gli associati: sedativi e antidolorifici usati anche per lo sballo con rischi pesanti per la salute

False ricette in circolazione, l’Ordine dei farmacisti di Treviso ha diramato un’allerta a tutte le 230 croci verdi della nostra provincia: «Prestate la massima attenzione, in particolare per le prescrizioni che riguardano psicofarmaci e oppiacei». Nel Trevigiano l’attenzione è alta.
Le segnalazioni
«Abbiamo raccolto segnalazioni di sospette ricette false nel Vittoriese. Essendoci un dubbio nella prescrizione abbiamo provveduto ad avvertire le forze dell’ordine per effettuare accertamenti, e sono scattate le verifiche con il medico prescrittore per confermare che sia stato effettivamente lui a emetterle e che la sua firma e i riferimenti del paziente siano autentici», dichiara Giuseppe Losego, presidente dell’ente ordinistico trevigiano.
Si unisce all’appello il sindacato di categoria Farmacieunite. «Segnalate tempestivamente agli organi competenti eventuali casi sospetti o anomalie per contrastare il fenomeno e tutelare la salute pubblica», esortano il presidente Maurizio Giacomazzi e il segretario Arianna Capri di Farmacieunite.
I medicinali
Tra i medicinali “osservati-speciali” ci sono: l’OxyContin, un potente antidolorifico oppioide; il Rivotril, pericoloso se assunto insieme all’alcol per sballare; il Contramal per il dolore cronico e il sedativo Zolpidem. «Si tratta di prodotti che devono essere assunti sotto stretta sorveglianza medica perché possono avere effetti collaterali pesanti, indurre dipendenza, alterazioni di coscienza e psichiatriche. Ci preoccupa non poco anche la moda dell’uso letale dell’analgesico Fentanyl», prosegue Losego, «per questo motivo la nostra categoria deve tenere gli occhi aperti per evitare danni enormi, soprattutto a discapito dei più giovani che possono finire vittima di gente senza scrupoli».
Torna infatti alla mente il recente caso di uno studente di Perugia, che si è tolto la vita ingerendo un mix di farmaci procurati attraverso prescrizioni mediche falsificate.
Le sentinelle
«Purtroppo ricette false o dubbie continuano a circolare, anche grazie all’impiego delle nuove tecnologie digitali», aggiunge il referente dell’Ordine. Da qui la necessità che i farmacisti siano vigili sentinelle, intercettando al banco le situazioni sospette che possono riguardare sia le ricette classiche, sia quelle elettroniche, facendo particolare attenzione alle prescrizioni che provengono da altre Regioni e che riguardano richieste di psicofarmaci, specie se da parte di soggetti giovani, nonché alla frequenza con cui si presentano in farmacia.
«I farmacisti sono sul territorio, spesso conoscono bene i clienti abituali e le loro problematiche», conclude Losego, «in caso di situazioni borderline o di persone sconosciute che chiedono farmaci molto particolari, noi farmacisti abbiamo il dovere deontologico di verificare e denunciare eventuali irregolarità».
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