Treviso e gli alpini: «L’adunata lo dimostra, il centro piace senza auto»

TREVISO. Centro sempre più pedonale. L’esperienza dell’adunata degli alpini ha convinto la giunta Manildo a spingere sull’acceleratore: verrà studiato un ampliamento delle Ztl all’interno delle mura. È quanto emerge a margine del consuntivo del lavoro svolto dal Comune di Treviso per la grande adunata alpina del Piave. Due dati svettano sugli altri: sono state quasi 20 mila le ore lavorate dai vari settori di Ca’ Sugana coinvolti nell’organizzazione della grande festa delle penne nere che in tre giorni, dal 12 al 14 maggio, ha catalizzato a Treviso 560 mila persone. E sono state 22 mila le telefonate, ricevute sempre dagli uffici del Comune, di trevigiani che chiedevano informazioni sull’adunata e sulle modifiche alla viabilità, tra divieti di sosta e deviazioni.
Dati eclatanti, otto i settori comunali coinvolti, compreso l’ufficio di gabinetto del sindaco Giovanni Manildo che ieri, insieme alla sua giunta, al comando della polizia locale e alla Protezione civile, insieme al presidente della sezione Ana di Treviso Raffaele Panno, ha tirato il bilancio dell’adunata degli alpini appunto dal fronte dell’impegno di Ca’ Sugana.
E ora le parole d’ordine per Manildo sono due, assolutamente due, in questo ultimo anno di mandato amministrativo: allargare le zone a traffico limitato (Ztl) del centro storico perché ai trevigiani è piaciuto tantissimo, il centro storico senza auto per ospitare l’adunata. E quindi si tratta di continuare su questa linea: certo non vietare al traffico l’intero centro storico, ma comunque allargare le Ztl offrendo altri posti auto gratuiti appena fuori mura. «Abbiamo già iniziato a parlarne oggi in giunta», ha detto ieri Manildo in conferenza stampa, «chiederemo ai trevigiani suggerimenti su nuove Ztl». L’intenzione è comunque quella di pedonalizzare entro la fine del mandato piazza Duomo.
«E sorgeranno nuovi posti auto fuori mura: 400 stalli all’ex Telecom, a Foro Boario, area che a breve compreremo più altri 40 in zona acquedotto», più i nuovi 326 stalli, che però saranno a pagamento, quando verrà costruito il seminterrato all’ex Pattinodromo. Secondo imperativo: cambiare la filosofia del trasporto urbano. Ma è stata soprattutto la giornata dei numeri snocciolati dal Comune in merito al suo impegno per l’adunata del Piave e dei ringraziamenti al personale per il lavoro svolto. Un successo dovuto alla collaborazione tra Comune e Comitato organizzatore dell’adunata (Coa) degli alpini. Coordinatori del grande evento, il vicecomandante dei vigili Roberto Mazzon e il segretario generale del Comune Otello Paraluppi. Il vicesindaco Roberto Grigoletto ha ringraziato Mazzon, il comandante dei vigili Maurizio Tondato e il vicecomandante Giovanni Favaretto, e tutti gli 80 agenti del comando.
Gente come Giuliana Dal Pozzo, in grado di gestire con sangue freddo le emergenze. Gli alpini, dal canto loro, ritengono che quella di Treviso sia stata «l’adunata ideale, perché diffusa sul territorio, l’adunata della svolta, con più cori, più fanfare e senza trabiccoli... anche se con qualche dirigente comunale siamo stati un po’ duri». Unico neo la disorganizzazione di Ferrovie Italiane, «mentre il trasporto su gomma di Mom ha funzionato perfettamente, così come il lavoro di pulizia di Contarina», dice ancora Manildo, «È stata insomma la nostra Olimpiade, i trevigiani hanno visto e vissuto la città da un’altra prospettiva. E sono stati accoglienti, per questo li ringrazio ancora». L’assessore Ofelio Michielan ha ricordato «il grande lavoro svolto dalla nostra Protezione civile».
E ha annunciato: «Il marciapiede di piazza Vittoria smantellato per lasciar posto all’adunata verrà rifatto». Per Paolo Camolei, assessore al Commercio, siamo di fronte «a una nuova Treviso: siamo in grado di ospitare al meglio i grandi eventi». E si pensa già di portare l’adunata triveneta delle penne nere, sempre a Teviso, nel 2020... Ma è prematuro parlarne. Il fatto è che oggi l’amministrazione Manildo mette nel proprio carniere sia la mostra sugli Impressionisti di Santa Caterina di Marco Goldin, la più vista d’Italia; sia «l’adunata delle adunate». Due grandi eventi - e non si dimentichi la riapertura del museo Bailo - che ora non devono però lasciare intorno a sé il vuoto. Ma a breve aprirà i battenti il museo dedicato ai manifesti Salce, a San Gaetano, altra occasione per la città.
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