Treviso, Dino fa 17 chilometri a nuoto: «Così ho vinto due tumori»

Le sue imprese sono messaggi di speranza, iniezioni di fiducia. «Così mi rendo utile», racconta, «sono un po’ un faro per gli anziani che frequentano il Natatorium di Santa Bona»

TREVISO. Le sue imprese sono messaggi di speranza, iniezioni di fiducia.

«Così mi rendo utile», racconta, «Sono un po’ un faro per gli anziani che frequentano il Natatorium di Santa Bona». Dino Bernardi, 72 anni, ha appena completato l’ennesima impresa della sua seconda vita. Quella del dopo-tumore, la neoplasia al colon riscontrata nel 2003. Quando ha trovato nello sport l’àncora di salvezza e un efficace antidoto alla malattia. Ecco l’ultima impresa: diciassette chilometri a nuoto dalla chiesetta della Madonna della Salute di Caorle fino a Cortellazzo. Li ha percorsi in neanche cinque ore, dopo essersi alzato per la preparazione ogni giorno alle 4.30 e aver macinato chilometri in serie alle piscine di Santa Bona. E non finisce qui: Dino punta ora a bissare nel 2019 la traversata dello Stretto di Gibilterra, ma l’ultima sfida in mare, pur già affrontata in passato, aveva quest’anno un significato particolare. Dettato dalle traversie personali dell’ultimo periodo: «Sono stato operato il 19 aprile per un tumore benigno al naso, gli esiti li ho avuti il 22 maggio», prosegue Bernardi, «Ci tengo a ringraziare il chirurgo maxillo-facciale Silvestro Tonini e Claudio Pastore della III Chirurgia dell’ospedale Ca’ Foncello. Mi hanno trattato bene e trasmesso coraggio».

ZAGO TREVISO dino bernardi 20 km di allenamento allle piscine comunali
ZAGO TREVISO dino bernardi 20 km di allenamento allle piscine comunali


L’ultima traversata è diventata così un premio anzitutto a se stesso: «La vita mi ha messo alla prova, ma sport e fede mi hanno aiutato tantissimo. Il nuoto mi ha dato la forza per rilanciarmi. E non meno importante è stato il conforto di mia moglie, Milena». Così, nei giorni scorsi, Dino ha dato appuntamento agli amici Alessandro Piovesan, compagno di tante nuotate, e Maurizio Zanardo, maresciallo dei Vigili del Fuoco. Ritrovo alle 7.30, alla solita chiesetta di Caorle. Alle 12.15, il terzetto festeggiava l’operazione compiuta. «Mi hanno fermato, fosse per me non sarei mai uscito dal’acqua», se la ride, «Gran merito va dato anche all’amico Doriano, che ci ha assistito e aiutato per i rifornimenti». L’highlander Dino ha già fissato un altro traguardo, per settembre: «Altra nuotata, un po’ più breve, fra Bibione e Caorle». In attesa di un’altra avventura da Guinness: «Il mio obiettivo è tornare fra due anni a Gibilterra. Voglio essere il più vecchio al mondo ad attraversare lo Stretto». Dino s’affida alla forza della sfida. Lo sport gli ha permesso di scacciare le paure e prendere a calci le avversità della vita. Il nuoto è diventato motore quotidiano. «Vivere è bello», il suo mantra.

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