A Treviso corso per polizia e forze dell’ordine per aiutare chi è affetto da demenza

L’iniziativa promossa dall’Israa parte il 14 maggio. In futuro sarà estesa al personale amministrativi dell’Ulss 2 ai dipendenti dell’Anagrafe del Comune di Treviso

Mattia Toffoletto
La presentazione del corso per interagire con le persone affette da demenza
La presentazione del corso per interagire con le persone affette da demenza

Oltre un centinaio di operatori delle forze dell'ordine e polizia locale coinvolti a Treviso nei corsi di formazione promossi dall'Israa e legati all'interazione con persone affette da demenza.

Partiranno il 14 maggio e riguarderanno, oltre alla locale di Treviso, poliziotti (incluso il commissariato di Conegliano) e carabinieri delle 40 stazioni della provincia.

Nella Marca le persone affette da demenza – dati 2024 – sono 10.547, di cui 7.199 donne. Un totale, nel corso degli anni, in lento ma progressivo aumento, complice pure l'invecchiamento generale della popolazione. Ma l'incidenza in provincia, 1.194 persone ogni 100 mila abitanti, è inferiore rispetto al dato regionale di 1.562.

«Segno che si fa anche prevenzione e si riescono a intercettare sul nascere determinate problematiche», sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale Ulss 2, che ha previsto per le case di comunità un punto d'accesso per le persone con demenza.

Motivo per cui il corso dell'Israa sarà esteso in futuro anche agli amministrativi dell'Ulss 2, mentre il Comune di Treviso vorrebbe interessare i dipendenti dell'anagrafe.

Allo studio, come emerso già nei mesi scorsi, la realizzazione di un database dei malati collegato a Ulss 2 e forze dell'ordine: includerà numero di telefono e residenza, dati fondamentali in caso di allontanamento dei pazienti.

Occorre ricordare infatti che sei persone su 10 affette da demenza - statistica nazionale - si sono perse almeno una volta nel corso della malattia. Il corso mira a formare agenti che sappiano riconoscere gli atteggiamenti dei soggetti colpiti da demenza, permettendo così l'approccio corretto. Nell'ambito comportamentale, ci possono essere aggressività verbale o fisica, paura, incapacità di comprendere pienamente quello che sta accadendo. 

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