Treviso riabbraccia la Carmen, un debutto da tutto esaurito

Lo spettacolo in replica al teatro Del Monaco. Il regista Tonon ambienta la vicenda durante la seconda rivoluzione industriale. Una lettura moderna che celebra i 150 anni dalla nascita del capolavoro di Bizet

Marina Grasso
La Carmen al teatro Del Monaco di Treviso
La Carmen al teatro Del Monaco di Treviso

Lunghi e calorosi applausi del teatro comunale, esaurito in ogni ordine di posto, hanno salutato venerdì 5 dicembre l’esordio nazionale a Treviso di una nuova produzione di “Carmen”, secondo titolo della stagione lirica 2025/26 diretta da Stefano Canazza. Realizzata in collaborazione con i teatri di Padova, Rovigo, Pisa e con la Fondazione Rete Lirica delle Marche – una coproduzione che per Treviso rappresenta una prima assoluta – l’opera ha riportato il capolavoro di Bizet in città a diciannove anni dall’ultima presenza sul palcoscenico trevigiano, ma il suo ritorno richiama anche la storica edizione del 1995 firmata da Hugo De Ana, con cui Filippo Tonon – regista del nuovo allestimento – ha condiviso un lungo percorso artistico. Su questo slancio oggi alle 16 è in programma la seconda recita già quasi sold out.

Una lettura più materica

Tonon, che cura anche scene e costumi, ambienta la vicenda negli anni della seconda rivoluzione industriale, optando per una lettura più materica e concreta rispetto alle versioni folcloriche tradizionali.

La scelta mette in evidenza temi di lavoro, trasformazione e identità, e nell’anno che segna i 150 anni dalla prima rappresentazione dell’opera – coincidente con i 150 anni dalla morte di Bizet – permette di coglierne la sorprendente modernità. Nel 1875 “Carmen”, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, fu accolta con freddezza proprio per la crudezza del realismo e per la centralità di una protagonista femminile autonoma, anticipando elementi che avrebbero condotto al verismo e al teatro musicale del fin de siècle.

Il cast

Domenica 7 dicembre ritorna sul podio Marco Angius alla guida dell’Orchestra di Padova e del Veneto, entrambi molto applauditi alla prima.

Ritorna anche Caterina Piva nel ruolo di Carmen che l’ha imposta tra le nuove voci mezzosopranili italiane mentre Paolo Fanale, oggi in scena nel ruolo di Don José al posto di Jean-François Borras, interprete della prima, è un tenore apprezzato per agilità e freschezza. Confermato anche il resto del cast: il soprano trevigiano Francesca Dotto affronta Micaëla con la musicalità che l’ha resa ospite di importanti teatri europei; Claudio Sgura, Escamillo, è uno dei baritoni più richiesti nel repertorio francese; Angelica Disanto e Eleonora Filipponi completano il trio femminile come Frasquita e Mercédès.

Il solido gruppo dei comprimari avrà le voci di William Hernandez (Dancairo), Roberto Covatta (Remendado), Alessandro Ravasio (Zuniga) e Said Gobechiya (Moralès). Dirigono il Coro Lirico Veneto e il bravissimo Coro di Voci Bianche del Teatro Sociale di Rovigo i maestri Alberto Pelosin e Francesco Toso. Alle 15.15, nel Ridotto del Teatro, l’incontro della rassegna “Oltre la scena” curato da Elena Filini offrirà un’introduzione storico-artistica prima dell’apertura del sipario. 

 

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