Treviso, blitz contro la criminalità cinese: chiusi tre esercizi, una donna espulsa

La Questura ha condotto un’intensa attività di controllo in collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e i Vigili del Fuoco. Denunciato il titolare di uno degli esercizi, un 56enne

Blitz della Polizia di Stato contro la criminalità cinese nella Marca. Nell’ambito di un’operazione nazionale coordinata dal Servizio Centrale Operativo, la Questura di Treviso ha condotto un’intensa attività di controllo in collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e i Vigili del Fuoco. Obiettivo: contrastare lo sfruttamento lavorativo e verificare il rispetto delle norme di sicurezza e immigrazione.

Sette gli esercizi commerciali finiti sotto la lente degli investigatori, tutti gestiti da cittadini cinesi e situati in varie località della provincia, tra cui due centri massaggi di Treviso e Spresiano già noti alle forze dell’ordine per precedenti indagini su favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Durante i controlli, in uno dei locali sono state trovate due lavoratrici cinesi impiegate senza contratto. Una di loro, 48 anni, è risultata priva di permesso di soggiorno: per lei è stato disposto un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.

Tre attività commerciali sono state sospese a seguito delle gravi irregolarità riscontrate. Inoltre, il titolare di uno degli esercizi – un cittadino cinese di 56 anni – è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver impiegato la cittadina straniera irregolare già destinataria del provvedimento di espulsione.

I controlli, che sono stati svolti anche nei confronti di aziende operanti nel settore tessile, hanno permesso infine di riscontrare gravi violazioni delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, con conseguenti accertamenti da parte dell’Ispettore Nazionale.

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