Treviso. Arriva l’acquedotto a Canizzano: sarà obbligatorio allacciarsi

TREVISO. Una nuova condotta fognaria nella zona inquinata dal mercurio, ma questa volta sarà obbligatorio allacciarsi.
Sono arrivati i finanziamenti e, a breve, partiranno i lavori a Canizzano e a San Trovaso, ma questa volta Alto trevigiano servizi (Ats), e il Comune di Treviso hanno voluto premunirsi per evitare che, come con il primo intervento condotto all’indomani dell’emergenza mercurio a Canizzano- esplosa nel 2011 - si spendano centinaia di migliaia di euro ma poi, i residenti, non si allaccino agli impianti continuando a usare i pozzi inquinati o l’acqua minerale in bottiglia. Una questione di salute pubblica, ma anche etica, che vedrebbe altrimenti uno sperpero di denaro pubblico.
I lavori partiranno a giorni: verranno posati oltre 6 chilometri di condotta a Canizzano lungo le vie Timavo, Paludi e su Strada delle Marie. Successivamente è previsto un intervento lungo via San Trovaso per lo sviluppo dell’acquedotto in direzione del Comune di Preganziol e contestualmente si interverrà anche per la chiusura ad anello della rete sempre tra Canizzano e il quartiere di San Lazzaro. Lavori che costeranno 800 mila euro, finanziati interamente dalla Regione del Veneto.
«Si tratta», ha spiegato l’amministratore delegato di Ats Pierpaolo Florian, «di opere che consentiranno l’allacciamento di circa 60 nuclei familiari in una zona del territorio comunale ritenuta sensibile dopo gli episodi di un paio di anni fa. Da qui la decisione, in accordo con la Regione del Veneto e il Comune di Treviso di mettere l’intera area in sicurezza predisponendo il collegamento alla rete dell’acquedotto e cancellare così ogni rischio per la salute pubblica che possa eventualmente manifestarsi in futuro».
«Gli allacciamenti saranno obbligatori», ha aggiunto Raffaele Baratto, presidente di Ats, «e dopo la conclusione dei lavori con l’amministrazione comunale del capoluogo verrà predisposta una ordinanza per gli allacciamenti».
A Canizzano dal 2012, dopo l’emergenza mercurio nelle falde scoppiata l’anno precedente, Ats a suo tempo ha speso un milione di euro per posare la condotta e provare ad allacciare una settantina di famiglia. Alla fine però solo 6 famiglie hanno deciso di lasciare il vecchio pozzo artesiano, per sposare il moderno acquedotto. L’azienda idrica provò addirittura a scontare del 50% i costi di allacciamento, che ammontavano a 900 euro, un’opportunità che però non ha cambiato il risultato. A pesare sono altre spese, probabilmente. Fino al confine della proprietà privata le spese di allacciamento sono a carico dell’Ats, ma dal confine all'abitazione restano per legge a carico dei residenti. Insomma da spendere c’è qualche migliaio di euro, soprattutto per chi ha un giardino da fare attraversare alle condotte. Di fronte a una spesa simile, anche l’ordinanza che Ca’ Sugana emanerà una volta conclusi i lavori potrebbe avere però effetti limitati.
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