Treviso, pedoni e ciclisti a rischio ogni giorno: un incidente su due li coinvolge
Al convegno "Treviso 2030" emergono i risultati del piano urbano della mobilità sostenibile: calano gli incidenti, ma resta alta l’attenzione su pedoni e ciclisti. Ecco tutti i dati

Treviso accelera sulla mobilità sostenibile. Questo è emerso in Sala Guadagnin a Palazzi Rinaldi dal convegno “Il percorso delle città venete per la sostenibilità: Treviso 2030” organizzato da Inu Veneto. Michela Mingardo, mobility manager del Comune, ha illustrato i primi frutti del piano urbano della mobilità sostenibile.
Pedoni e ciclisti a rischio
A fronte di un calo degli incidenti, la percentuale di quelli che coinvolgono pedoni e ciclisti è aumentata. «Nel 2023, il 50% dei 227 incidenti ha riguardato utenti vulnerabili, 115 persone tra pedoni e ciclisti – spiega Mingardo – Meno auto circolano, meno incidenti ci sono, ma spostarsi è necessario e dobbiamo farlo in modo differente».
Interventi infrastrutturali mirati, come la riqualificazione dell’incrocio delle Stiore e quello tra via Battisti e via Filzi (-67% degli incidenti con pedoni), le platee rialzate e le mini-rotatorie, stanno già producendo risultati, con una diminuzione degli incidenti e, soprattutto, della loro gravità.
Il 36% delle strade urbane è stato trasformato in isole ambientali, per un totale di 57 km su 158 km, e il limite di velocità di 30 km/h è stato introdotto su 135 km di strade. Il Comune sta lavorando sulla fluidità del traffico pedonale e ciclabile, riducendo i tempi di attesa ai semafori: di volta in volta il verde al Put sta aumentando di qualche secondo. Si prevede inoltre un ampliamento della zona a traffico limitato e sono state sperimentate le pedonalizzazioni temporanee delle piazze.
Piste ciclabili e bike sharing
Sul fronte delle infrastrutture ciclabili, si è passati da 80 a 148 km totali, ma l’amministrazione punta sulla consapevolezza dei cittadini, con l’installazione di segnaletica che indichi le distanze dal centro, incentivando l’uso della bicicletta.
Un importante passo in avanti è stato compiuto con l’implementazione, a giugno 2024, del servizio di bike sharing, che in soli sei mesi ha registrato 13 mila utilizzi e 23 mila km percorsi grazie a 82 stazioni e 352 biciclette. L’assessore all’urbanistica Andrea De Checchi amplia la prospettiva parlando di sostenibilità socio-economiche.
«Serve un nuovo modello abitativo per le esigenze del ceto medio – spiega – Stiamo studiando un modo per particolari sgravi, e un altro elemento fondamentale è il coinvolgimento del privato nella pianificazione per rilanciare l’edilizia privata».
Edilizia e sostenibilità
Anche l’assessore alla qualità della vita Alessandro Manera ha posto l’accento sulle iniziative di Treviso città verde d’Europa: «La parola sostenibilità va di moda, ma l’obiettivo è toccare il cuore verde di diverse età, estrazioni sociali e geografiche».
Il presidente e il consigliere di Ater Treviso, Mauro Dal Zilio e Oscar Borsato, hanno illustrato gli interventi in corso nel campo dell’edilizia residenziale pubblica, con la posa degli impianti per i primi 32 alloggi a Monigo mentre a San Liberale, al posto di 88 alloggi attuali, sorgeranno 136 abitazioni che possono contenere 326 persone tra competenze dell’Ater, del Comune e di social housing privata. Franco Alberti, presidente di Inu Veneto, parla di necessità di piani integrati che tengano conto delle diverse dimensioni in gioco: «Il 50% della popolazione mondiale vive nelle città, bisogna pensare a un piano 2.0, anche attraverso sistemi regolatori facoltativi, per dare più spessore alla sostenibilità nei centri».
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