Treviso brinda al vin col fondo, torna il festival ColFondo Agricolo: la festa in centro storico

Protagonisti i vignaioli “eretici” del consorzio Colfondoagricolo, che rilanciano il vino rifermentato in bottiglia, simbolo di autenticità e tradizione. Degustazioni, vecchie annate, street food e dj set in centro città

Andrea Passerini
La festa in centro a Treviso
La festa in centro a Treviso

Al terzo anno è già un piccolo grande classico. Pur essendo un festival che celebra un vino nato da uno strappo simile all’eresia, tra le colline, in nome della tradizione più autentica: le bolle con il fondo, ovvero il vin col fondo, cioè rifermentato in bottiglia.

Quello che una ventina e più di vignaioli della Marca e del cuore delle colline dell’Unesco, in aperto dissidio con il disciplinare de Prosecco Docg, hanno scelto di rilanciare creando a loro volta un altro consorzio (“Colfondoagricolo») che ha visto via via crescere i suoi numeri ed i fatturati.

Ad organizzare il festival “ColFondo Agricolo” nel cuore di Treviso, sotto la Teresona di piazza Indipendenza, è la Vecia Hostaria ai Naneti, diventato il piccolo tempio di quello che il popolo chiama surlì, dialettalismo dal francese “sur lie”, sposando subito il gruppo di produttori del consorzio.

Ed il rito si rinnova sabato 17 maggio (dalle 17 alle 23), con i produttori aggregati in 4 stand, con tutta la loro produzione 2023 , ed un quinto stand che propone le vecchie annate (è stata la scoperta della seconda edizione; si potrà gustare anche il 2019, fino all’annata 2022), sempre con i panini ed i taglieri dei fratelli Marco ed Andrea Renosto, di Irene Portello e del loro collaudatissimo staff; con il dj set di Spillo che animerà la serata, trasformando ancora una volta la piazzetta in una pista da ballo.

I vignaioli illustreranno a chi vorrà degustare i loro prodotti ed i pilastri della loro filosofia – lentezza, autenticità, il fatto a mano, il lavoro dai lieviti non filtrati, del tempo e della natura – che negli ultimi anni ha progressivamente conquistato diversi appassionati, puristi ed incuriosito anche i turisti.

In questi due anni lo hanno visto direttamente gli stessi produttori: l’appuntamento è cresciuto, diventando un format originale che rende omaggio ad un prodotto che fa parte della storia e della tradizione del territorio. «Un vino unico, originale e longevo», hanno sempre sostenuto i vignaioli che hanno creato il consorzio “eretico”.

E non a caso ci sarà anche il banchetto di Slow Food con le loro pubblicazioni e la guida Slow Wine che anche quest’anno riserva un approfondimento sul ColFondo Agricolo.

Ingresso libero, ma per degustare è prevista una card con assaggi ed il calice, con cauzione da 5 euro. E lo si potrà rendere agli organizzatori, o tenere alla fine). Tutte le informazioni, per chi fosse interessato, su colfondoagricolo.it o sui canali social dei Naneti.

Le cantine che partecipano all’edizione 2025 sono Bastia, Fratelli Collavo, Leo Vanin, Ruge e Sandrin, Follador di Valdobbiadene; Bele Casel di Caerano; Bresolin di Crespignaga; Ceotto di Colfosco; Dotta di Refrontolo; Le Volpere, Moro Sergio e Siro Merotto di Farra di Soligo; Malibran e Terre Boscaratto di Susegana; Martignago di Maser; Masot di Sarmede; Miotto e Rosa Natale di Colbertaldo; Moretvini e Bazzo di San Pietro di Feletto. Due le new entry, in questo inizio 2025.

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