Trevigiani spariti nel nulla, i parenti rischiano di perdere patrimonio e diritti

TREVISO. Padre Michele Bottacin (passo Cibiana), Luciano Bizzotto (val di Gares), Giuseppe Zandonadi (tra Treviso e Agordo), Stefano Barosco (Cencenighe), Mario Bonduan (San Candido), la famiglia Durante-Guernieri (4, aereo per Los Roques inabissatosi nel mare del Venezuela), Paolo Cendron (Milano), Marianna Cendron (Padernello), il seminarista Luciano Cobianchi (Domegge).
Questi i nomi che spiegano un convegno a Palazzo dei Trecento (titolo: "Scomparsi") nel corso del quale è stato presentato lo stato delle cose dopo la legge per la "ricerca delle persone scomparse" (278 del 28 novembre 2012). I nomi che abbiamo elencato qui sopra sono tutti di trevigiani spariti nel nulla (tra parentesi la località in cui sono presumibilmente scomparsi) e di cui non sono mai giunte notizie, salvo, forse, Bonduan, che qualcuno dice di aver riconosciuto in un accattone che chiedeva la carità in città a Treviso. La storia di queste persone è stata inghiottita dalla memoria collettiva e il convegno (sottotitolo il motto dell'associazione Penelope "chi dimentica cancella... noi non dimentichiamo") nel corso del quale sono emerse le mille problematiche connesse con la "scomparsa" di una persona, ha spalancato una serie di scenari. Non ultime le problematiche burocratiche e legali.
"Chi muore giace, chi vive si dà pace", dice il motto. E chi sopravvive a chi scompare? Capitolo spinoso, perchè chi resta deve fare i conti con mille problemi, non ultimo quello dell'assenza della persona cara, spesso padre di famiglia e portatore di reddito, nonchè possibile titolare di un patrimonio e di una polizza o di una pensione, di contratti di vario genere, proprietario della casa di abitazione o dell'auto di famiglia. «Ho una figlia che fa l'università e, mancando il padre, avrebbe diritto a una serie di agevolazioni ed esenzioni. Ma niente da fare, il padre non è morto: è sparito. Stessa cosa per una serie di burocrazie: per far diventare nostro ciò che era già frutto dei nostri risparmi – l'auto per via dell'assicurazione, ad esempio – abbiamo dovuto pagare un passaggio di proprietà come fossimo degli estranei», racconta la moglie di Luciano Bizzotto. C'era una folla di parenti, al convegno dell'associazione i Penelope.
E a questo aspetto, il meno affettivo ma non meno drammatico delle "scomparse", ha dedicato un intervento l'avvocato Sossio Vitale, tra l'altro consigliere comunale di maggioranza a Treviso (anche il Comune, insieme alla Prefettura, era tra i patrocinatori dell'incontro). «L'esempio più importante di questi iter faticosi è rappresentato dal diritto o meno alla pensione di reversibilità Inps da parte dei parenti dello scomparso», ha spiegato, «e questo si può ottenere seguendo la procedura corretta, garantita dal codice civile e da più di una sentenza della Corte di cassazione, interpellata da qualche "vedova bianca" preoccupata di ottenere beni e pensione del caro "svanito nel nulla". E' necessario perseguire l'iter per ottenere, dopo due anni, la "dichiarazione d'assenza". I diritti connessi vanno al coniuge, ai figli minori, al figlio maggiore inabile o universitario. Possono anche essere richiesti eventuali arretrati e ai parenti dello scomparso vanno estesi i diritti che solitamente vanno ai parenti di persona deceduta. Insomma da "dichiarazione d'assenza" è una chiave di volta fondamentale e, una volta rilasciata dall'autorità giudiziaria, a due anni dalla scomparsa, diventa un passepartout.
Questo riguarda anche i diritti connessi all'Inail? «La Cassazione ha negato il diritto alla reversibilità della rendita Inail perchè l'erede non riesce a dimostrare che scomparsa è dovuta all'aggravamento della malattia professionale o dell'infortunio».
Ma durissima è la vita dei congiunti, anche per ragioni più futili della pensione.
Un conto corrente non cointestato o senza delega (con l’impossibilità di accedervi e, magari, conti e dipendenti da pagare) diventa un incubo-povertà per chi è rimasto con il cerino in mano (un’azienda da mandare avanti, ad esempio). Le utenze intestate diventano un percorso a ostacoli nel momento in cui serve un intervento di sistemazione, la titolarità di un esercizio commerciale si trasforma in una beffa per i parenti, il contatto di locazione no perchè può essere trasmesso d’ufficio da un coniuge all’altro. Delle rendite Inail abbiamo già detto, delle pensioni Inps pure, la strada da tentare di percorrere - tempi tecnici permettendo - è sempre quella della dichiarazione d’assenza, parente stretta di quella di “morte presunta” che ormai troviamo solo nei film.
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