Tre paesi in lutto per la morte di Bardin

Giovanni, morto in scooter davanti a “Ciao Bei”, era molto conosciuto a Colfosco, dove viveva, Collalto e Pieve di Soligo
Barbieri Colfosco mortale in via Mercatelli
Barbieri Colfosco mortale in via Mercatelli

SUSEGANA. «Era felice». Il giorno dopo la tragedia, di Giovanni Bardin tutti ricordano questo: stava attraversando un momento positivo della sua vita, una ripresa personale dopo gli anni difficili seguiti alla scomparsa della moglie, Adonella Chiesurin. Era in pensione da qualche mese, i figli avevano iniziato a lavorare, e al suo fianco c’era Daniela, una nuova compagna. Una nuova vita, stroncata sul nascere da un tremendo impatto con una Bmw mercoledì sera, in via Mercatelli a Colfosco, davanti all’osteria “Ciao bei”, vero incrocio maledetto sull’asse Ponte della Priula-Barbisano. Bardin era molto conosciuto a Susegana (dove il figlio Matteo è consigliere comunale), Colfosco (dove abitava, in via degli Alpini), Collalto (paese originario della madre) e Pieve di Soligo (è stato operaio per vent’anni alla Loran). Lascia la compagna Daniela, e i figli Matteo, Annalisa e Massimiliano. I funerali non sono ancora stati fissati: ieri il riconoscimento della salma a Conegliano, oggi forse il nulla osta del magistrato. «Era il responsabile del nostro reparto produttivo, è stato con noi vent’anni – ricorda Massimo Burol, contitolare della Loran, azienda di forniture odontoiatriche – è andato in pensione a fine novembre 2014. Un gran lavoratore, che ha contribuito a farci crescere. Lo avevo incontrato tempo fa, era contento perché aveva una nuova compagna e per lui era stato come tornare a vivere. Per noi è un grave dolore, parteciperemo sicuramente ai funerali». Pare che mercoledì sera stesse andando in scooter proprio da Daniela, che abita a Barbisano, quando la Bmw gli ha tagliato la strada. E Daniela, non vedendolo arrivare, si è precipitata in via Mercatelli, scoprendo da sola lo scooter distrutto e il corpo senza vita del compagno. Giovanni (per tutti Gianni) Bardin aveva un legame forte con Collalto, il paese della mamma. Spesso aiutava nella sagra del paese, o in altre attività di volontariato: «Una brava persona, sempre disponibile e di compagnia» lo ricorda Luciano Zaccaron, presidente Associazione Festeggiamenti Collalto. «L’ho visto l’ultima volta mercoledì scorso a una cena a Susegana. Era felice perché era appena andato in pensione, e poi c’era questa nuova compagna che gli dava molta serenità, perché prima mi diceva che era dura crescere tre figli da solo. Ora invece era più contento». Mercoledì notte la notizia si è diffusa in fretta: «Hanno chiesto a me se sapevo qualcosa, purtroppo ho avuto la conferma della tragedia solo giovedì mattina». Grande lutto anche a Susegana, dove il figlio Matteo è capogruppo di “Insieme per Susegana”. È stato tra i primi, mercoledì sera, ad arrivare sul luogo dell’incidente, e a consolare Daniela. L’amministrazione comunale gli ha espresso le proprie condoglianze: «In forma privata, senza manifestazioni pubbliche – spiega il sindaco Vincenza Scarpa – per tutto il gruppo il dolore è enorme. Mercoledì notte abbiamo sperato fino all’ultimo che non fosse toccato a lui, che fosse uno sbaglio. Invece, è un altro papà che è morto».

Andrea De Polo

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