Tragedia di Revine, la vicina infermiera ha provato a salvare la piccola Viviana

La donna che lavora all’ospedale di Vittorio Veneto ha tentato di rianimare la bambina soffocata da una ciliegia, purtroppo invano

L'abitazione di Viviana Barel a Revine Lago
L'abitazione di Viviana Barel a Revine Lago

Ci ha provato anche una vicina di casa, che lavora come infermiera all’ospedale di Vittorio Veneto: il tentativo disperato di rianimazione e massaggio cardiaco, purtroppo, non è riuscito.

A raccontare questo particolare della tragedia di Revine Lago è stato il direttore generale dell’Ulss 2 di Treviso, Francesco Benazzi. «A portare i primi soccorsi, oltre ai genitori della piccola, è stata la vicina di casa, che lavora come infermiera all’ospedale di Vittorio Veneto – ha spiegato il direttore generale – poi è arrivato anche il personale medico del Suem 118, ma anche gli ulteriori tentativi di rianimare la piccola, purtroppo, sono andati a vuoto, compresi quelli durante il trasporto in ospedale».

Bimba di due anni muore soffocata mangiando una ciliegia
Le scarpine della piccola Viviana Maria Barel (foto Macca Cavicchi)

La bimba viveva con mamma Alessandra e papà Renato e le due sorelle più grandi. Una famiglia conosciuta in paese e ben voluta, attorno alla quale si sta stringendo l’intera comunità di Revine. La notizia si è rapidamente diffusa in paese e ha suscitato vasto cordoglio e un profondo dolore.

Revine in lutto: «Viviana era il nostro angelo»
La chiesa di Revine, il paese piange la piccola Viviana

«Nonostante tutti gli sforzi – ha concluso il direttore generale dell’Ulss 2 – purtroppo per la piccola non c’è stato nulla da fare».

Su quanto accaduto stanno indagando anche i carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto e non è escluso – anche se le cause della morte sono praticamente certe – che venga disposta l’autopsia per togliere ogni dubbio ed escludere responsabilità. Una tragedia devastante per tutta la comunità ma soprattutto per i genitori e le sorelline della piccola Viviana Maria. —

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso