Trafugate le tovaglie del Duomo di Conegliano, cleptomane sessantenne nei guai

CONEGLIANO. Una insospettabile sessantenne coneglianese è la responsabile di una serie di furti avvenuti nel duomo di Conegliano. Ha rubato tovaglie e centrini da altare e tavolini, non per ricavare denaro o rancore nei confronti della parrocchia, ma per un impulso incontrollabile.
Non ha saputo dare una spiegazione logica al suo agire. La donna potrebbe avere una specie di "cleptomania religiosa", anche se non risulta abbia disturbi diagnosticati. Ha rubato beni che non hanno particolare valore, ma nelle settimane scorse i parrocchiani erano rimasti turbati da quei continui furti, considerati veri e propri atti di profanazione del duomo.
Qualcuno aveva ipotizzato che i furti fossero opera di baby gang che recentemente avevano già devastato il portico, altri hanno pensato a dei tossicodipendenti. C'è perfino chi aveva puntato il dito contro dei satanisti. Niente di tutto questo, come hanno scoperto i carabinieri della stazione di Conegliano.
Più degli occhi elettronici, infatti hanno funzionato gli occhi umani, quelli dei fedeli che avevano notato i movimenti sospetti di una donna.
Alcune testimonianze hanno portato gli inquirenti sulla giusta pista. La sessantenne, che ha dei piccoli trascorsi con la giustizia, messa alle strette ha raccontato ai carabinieri il suo "peccato". La confessione ha consentito di recuperare la refurtiva che era stata nascosta in casa di un'altra persona, estranea ai fatti e non coinvolta dall'indagine.
L'accusa per la signora è di furto aggravato, ora andrà a processo. Don Bruno Barel, domenica, durante la celebrazione delle Palme, aveva riferito del turbamento per le sparizioni ripetute di oggetti. Proprio nei giorni precedenti era stato messo a segno un altro furto, da qui l’appello del parroco, che è stato raccolto.
L'indagine dei militari dell'Arma ha avuto esito positivo nel giro di breve tempo. Anche i parrocchiani potranno così celebrare il triduo pasquale decisamente con più serenità.
La preoccupazione di essere finiti nel mirino di balordi pericolosi era notevole. Oltre ai vandalismi nel sagrato, con scritte e bottiglie d'alcolici abbandonate, lo scorso ottobre ignoti avevano fatto sparire dal duomo perfino un defibrillatore. Lo strumento salvavita era stato donato alla parrocchia e collocato in fondo alla chiesa in caso di necessità.
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