Tradita dalla passione per la montagna
Oggi l'addio a Italia Sutto. Due settimane fa il figlio sfiorato da un fulmine a Trieste

Italia Sutto aveva 58 anni ed amava la montagna Domenica l’incidente che le è costato la vita
Una vita dedicata alla montagna, una vita strappata via dalla montagna. E' stato probabilmente un malore a causare il tragico incidente di Italia Sutto, 58 anni, precipitata per una quarantina di metri mentre stava scalando l'Agner assieme al marito Mario Ceron. «L'Agner era l'unica vetta attorno Agordo che non aveva ancora raggiunto», racconta commosso il figlio Marco.
L'incidente è avvenuto domenica. Italia Sutto è precipitata per circa quaranta metri, sotto gli occhi atterriti del marito. Una tragica caduta che non le ha lasciato scampo. Non ha urlato, non ha tentato di aggrapparsi, segno che probabilmente è stata colta da un malore e ha perso i sensi, prima di precipitare. «Era esperta, molto preparata, la montagna era da sempre la sua passione - dice il figlio Marco Ceron - e con mio padre avevano scalato tutte le cime della zona, dalle Tofane all'altipiano di Rosetta, dalle pale di San Martino alla ferrata delle trincee». Le mancava solo l'Agner. «Una sfida rinviata più volte - racconta ancora il figlio - ma domenica era il giorno giusto». Italia e Mario stavano salendo con un ottimo passo, tanto che un gruppetto di amici (tra cui il sindaco di Padova, Flavio Zanonato) era rimasto indietro. Salite voi, ci vediamo dopo, avevano detto ai due coniugi. Avevano già passato le parti più difficili della scalata quando il destino ha messo sulla loro strada la sua inevitabile trappola. Il recupero per gli uomini del soccorso alpino è stato molto difficoltoso. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha cercato di avvicinarsi alla montagna, ma la nebbia era fitta e ha impedito il recupero via cielo. Sono state allora trasportate in quota le squadre del soccorso alpino di Agordo - fin dove la visibilità lo ha permesso - che hanno provveduto al recupero. Italia e Mario avevano una casa ad Agordo, oltre a quella a Treviso. Da anni passavano le estati lì. «Estati, ma non solo - racconta il figlio - perché salivano anche con la neve, con le racchette ai piedi. Per mia madre era l'unico modo di staccare la spina». Proprio il figlio Marco, due settimane fa, era scampato a un incidente incredibile: stava scalando il Montasio con un gruppo di persone quando uno degli escursionisti, il triestino Federico Dean, è morto colpito da un fulmine. Voleva salire in cima per disperdere le ceneri del fratello morto. «Mia madre, un po' scossa da questo incidente, lo raccontava a tutti - dice Marco - e lo aveva appena fatto anche con i suoi compagni di salita, domenica». Oltre al marito Mario Ceron, impiegato dell'Enel in pensione, e ai figli Paolo e Marco, Italia Sutton - che faceva la casalinga - lascia sette fratelli: le maggiori Marialuisa e Raffaella, poi Renzo, Mauro, Arturo, Cristina e Michela. I funerali si terranno oggi alle 15:30 nella chiesa di Santa Maria del Rovere.
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