Torna ad “esibirsi” il maniaco delle Toniolo. Allarme tra i genitori

Torna in azione l’esibizionista di Santa Bona. Un giovane di carnagione chiara è stato visto, qualche giorno fa, esibirsi in una stradina nei pressi delle scuole elementari “Toniolo” di strada Santa Bona Nuova. È la seconda o addirittura terza volta che, dall’estate scorsa, il maniaco entra in azione davanti a minorenni. E la preoccupazione tra i genitori cresce. Qualcuno ha lanciato l’allarme con telefonate e messaggi. La paura cresce tra i genitori ma i vigili urbani, cui è stata segnalata oralmente la vicenda, invitano i genitori a farsi avanti presentando una formale denuncia al comando di via Castello d’Amore, se non lo abbiano già fatto presso le sedi delle altre forze dell’ordine.
La paura
L’ultimo fatto in ordine di tempo è avvenuto proprio pochi giorni fa. A segnalare il caso una mamma preoccupata che ha raccolto il racconto del figlio che ha assistito all’ultima incursione dell’esibizionista, nel parchetto nei pressi delle scuole elementari Toniolo (in foto). Un’esibizione di pochi istanti che ha provocato la preoccupazione di molti genitori. Il maniaco è stato descritto dai bambini che lo hanno visto come un giovane di carnagione chiara. L’attenzione in questi giorni è massima. Ma i vigili urbani lanciano un appello chiaro ai genitori dei bambini che hanno assistito a fatti del genere.
L’appello
«Andate a denunciare - dicono dalla sede di via Castello d’Amore - quando succedono questi fatti. Non si possono scoprire episodi così gravi dal passaparola dei genitori o dal tam tam dei social». Sempre nella stessa zona, nel marzo scorso, era successo un altro fatto increscioso, che, però, non ha alcun legame con l’esibizionista. Una donna mentre camminava lungo strada Ca’ Zenobio, una via del quartiere di Santa Bona, che si sviluppa tra campi da una parte e case singole dall’altra, era stata avvicinata da un runner di origine nordafricana che l’aveva all’improvviso palpeggiata. La donna, 50 anni circa, trevigiana, sotto choc era scoppiata a piangere. La fortuna aveva voluto che, alle spalle del maniaco, in quel momento arrivasse in sella alla propria bici da triathlon un cinquantenne trevigiano, che aveva assistito alla scena. Era scattato così un breve inseguimento, terminato con il ciclista ricoperto di insulti, anche di carattere razziale, e minacce. Il trevigiano era poi tornato indietro a soccorrere la donna, sotto choc, e a lanciare l’allarme alla questura.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso