Tonon Forty, crisi nera Contratto di solidarietà e decine di esuberi

DE POLO AG.FOTOFILM ODERZO DITTA -TONON- VIA CONCORDIA,1
DE POLO AG.FOTOFILM ODERZO DITTA -TONON- VIA CONCORDIA,1

oderzo. La Tonon Forty di Oderzo, azienda specializzata nella produzione e vendita di apparecchi, componenti e sistemi per il riscaldamento e il condizionamento, chiede il concordato e annuncia una pesante ristrutturazione, con un «cospicuo numero di esuberi». Una doccia fredda per i 56 dipendenti dello stabilimento trevigiano. Fiom Cgil si è già mossa per cercare di trovare una soluzione a una crisi che pare irreversibile. Due le linee d’azione: ridurre il numero degli esuberi, in prima battuta, e trattare un incentivo all’esodo per chi abbandonerà il posto di lavoro. L’obiettivo è di scongiurare la chiusura dell’attività, uno degli scenari attualmente sul tavolo stante la crisi della società.

le difficoltà

I primi venti di crisi hanno iniziato a soffiare sulla Tonon Forty già nel 2014, con la prima procedura di cassa integrazione ordinaria. Si tratta di un’azienda storica della provincia di Treviso, con oltre cinquant’anni di storia alle spalle. Il marchio è specializzato nella componentistica per radiatori e condizionatori, mercato che negli ultimi anni si è irrigidito, assieme a un perpetuo aumento dei costi delle materie prime. Il primo febbraio la Tonon ha quindi depositato domanda di concordato, riservandosi di presentare entro il primo giugno un piano industriale per il rilancio o un accordo di ristrutturazione dei debiti.

la vertenza

Lunedì le forze sociali incontreranno i lavoratori in assemblea. Dal canto suo la società sta facendo il possibile per trovare una via d’uscita: è stata messa in vendita anche una porzione dello stabilimento di via Concordia, per la quale ci sarebbe già un preliminare d’acquisto. Il dialogo con le forze sociali è continuo, l’obiettivo è di ridurre il più possibile il numero degli esuberi: «Dalla proprietà emerge la necessità di prevedere un cospicuo numero di esuberi per ritrovare, in una forma più snella, un’organizzazione aderente agli attuali livelli produttivi» commenta Manuel Moretto, Fiom Cgil. Dal 21 febbraio partiranno i contratti di solidarietà: «Non sarà un percorso facile, dentro un periodo di due mesi di contratto di solidarietà per tutti i 56 dipendenti della Tonon c’è l’esigenza di varare un piano esuberi, ma al contempo quella di risanamento del debito, e di identificare gli investimenti e le scelte organizzative da attuare, sulle quali al momento stiamo chiedendo rassicurazioni. Il contratto di solidarietà è pensato per garantire nell’emergenza il posto di lavoro a tutti e, vista la situazione, per creare le condizioni che portino a licenziamenti collettivi su base volontaria. Su questo punto stiamo trattando per un incentivo all’esodo». —

A.D.P.

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