Tognana sotto accusa per i tagli allo Iuav

TREVISO. L’ultimo a irritarsi è stato il sindaco Giovanni Manildo, parlando ai big della coalizione. Non gli è piaciuto aver appreso dai giornali del cavillo che bloccava il finanziamento camerale alla facoltà di Moda e Design, proprio mentre aveva sempre sbandierato, come fiore all’acchiello della città l’eccellenza, l’Iuav. Ma il primo cittadino non dispera, e avrà presto un faccia a faccia con Tognana. E non solo sullo Iuav. «Si deve lavorare per il bene della città, fare rete, creare sinergie», avrebbe detto l’altra sera. «Camera e Fondazione se la vedono in tribunale invece di cooperare per il bene della città. Inaccettabile, così come che facciano tutto da sole». E dunque il sindaco vuole affrontare l’emergenza Iuav, contando sull’appoggio di mondo imprenditoriale e sulla reazione suscitata in città dalla partenza della prestigiosa scuola. L’impressione è Manildo punti a creare una regia pubblico -privata sui poli di alta formazione che salvi lo Iuav e disegni ulteriori scenari.
Poteva Nicola Tognana, al suo insediamento sulla prima poltrona di piazza Borsa, prevedere che il suo ultimo tratto di mandato sarebbe stato così tumultuoso? Ai tagli dei governi Monti e Renzi, alle riforme ancora indefinite, si aggiungono scontenti persino nelle categorie rappresentate in giunta camerale. Dove il vice è Pozza, Confartigianato; e poi siedono Vardanega (industriali), Pomini (terziario e servizi), Brunetta (agricoltura). Tutti ex presidenti di categoria, come del resto – ma di più lunga data – lo stesso Tognana.
I bene informati dicono che i mal di pancia, sia tra gli imprenditori che nel commercio, alla faccia dei loro big in giunta, siano ora all’ordine del giorno. C’è chi imputa alla giunta d’esser molto monocratica, senza coinvolgere il consiglio; altri lamentano di non avere avuto segnali né avvisaglie di quanto stava bollendo per lo Iuav.

E che dire di Confartigianato? A rinunciare al contributo per la sfilata 2015 dello Iuav (interrompendo la tradizione che voleva da sempre una controllata di Camera sponsor dell’evento), è stata Treviso Glocal. Dove comandano da sempre artigiani e Coldiretti...
E la giunta? Nessuno esce allo scoperto, ma Tognana & co. possono accampare gli onerosi impegni finanziari per lo Iuav a Treviso. Non solo erano pronti – prima che Roma desse parere negativo – gli 1,2 milioni in 3 anni chiesti da Iuav come base minima di garanzia; la Camera in passato era giunta a erogare 1,7-1,8 milioni l’anno.

Ma i critici chiedono come possa ora un parere ministeriale bocciare una prassi quasi ventennale. E poi c’è il caso Fornace di Asolo: gli ultimi bilanci non hanno creato entusiasmo. Basti dire che al confronto, il contenzioso legale con Fondazione Cassamarca sul mancato trasloco all’Appiani - in ballo 13 milioni di euro – passa in secondo piano. Ai futuri presidente e giunta a chiudere la delicata partita?
Appunto, le elezioni camerali. Il possibile accorpamento con Belluno, realtà molto distante da Treviso per numeri e organici, potrebbe far slittare le elezioni previste in autunno, a gennaio o a marzo 2016.
Ma poco cambia: Confartigianato punta alla poltrona di Tognana, in virtù dell’antico patto con gli industriali. Il designato è Pozza, mentre Francesco Giacomin è impegnato su più fronti: lo danno in partenza a verso la segreteria regionale di Confartigianato (dove ora siede il trevigiano Morettin) senza dimenticare Fondazione Cassamarca.
Ma il terziario – commercio e servizi – per due volte ha dovuto cedere il passo, e non ha mai avuto soddisfazione. Eppure, i bene informati dicono che il pressing di queste settimane su Tognana non sia ancora elettorale. Posizionamenti, schermaglie, giochi di potere, tutti preliminari alle urne I casi Iuav e Fornace sono caduti a fagiolo, per il fronte anti Tognana.
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