Tocca il seno alla collega durante la pausa caffè Venti mesi a un operaio



Era stata a casa per malattia per qualche giorno. Al rientro in fabbrica era un po’ ingrassata. Ma un suo collega ha iniziato a sostenere che a casa c’era stata per operarsi al seno ed aumentarlo di una taglia. Ne era nato uno scambio di battute tra la donna ed il suo collega culminato poi con un fugace palpeggiamento al seno, nell’area della pausa caffè della fabbrica, che ha innescato un processo in tribunale di Treviso. Quel tocco al seno della collega ad un operaio di un calzaturificio del comprensorio di Treviso è costato una condanna ad anno e 8 mesi di reclusione. I giudici del collegio (Umberto Donà presidente, a latere Alberto Fraccalvieri e Marco Biagetti) hanno anche fissato in 3.000 euro il risarcimento alla donna, costituitasi parte civile con l’avvocato Fabio Crea.

Il processo, conclusosi ieri, s’è giocato sulle testimonianze contrapposte tra imputato e vittima. Da una parte c’era infatti un uomo di origine africana di 61 anni (difeso dall’avvocato Salvatore Cianciafara), dall’altra una donna italiana di dieci anni più giovane, entrambi operai.

La vicenda risale alla fine di agosto del 2015. È in quel periodo che un’operaia trevigiana che oggi ha 51 anni, dopo un periodo di malattia, rientra al lavoro. Un collega di colore, con il quale intercorreva un solido rapporto d’amicizia, inizia a dirle che è stata a casa per rifarsi il seno. In realtà, la donna sostiene di essere ingrassata a causa dell’inattività da malattia. Fatto sta che il 27 agosto, durante una pausa caffè nell’area dei distributori automatici della fabbrica di calzature, l’operaio si avvicina alla donna, che stava parlando con una collega, ritornando sull’argomento. Ad un certo punto l’uomo allunga le mani palpeggiando fugacemente il seno della donna. L’operaia, risentita, se ne va offesa. Del fatto in reparto se ne parla. L’operaio africano, il giorno seguente, richiamato anche da altre colleghe va a chiederle scusa. «Non ho chiesto scusa - ha ribadito in aula ieri davanti ai giudici - per aver compiuto il gesto ma solo per aver innescato l’argomento del seno rifatto». L’operaia comunque nonostante le scuse decide di denunciare il collega per violenza sessuale. Anche l’azienda prende provvedimento contro l’operaio sanzionandolo con due ore di lavoro trattenute dalla busta paga.

Ieri mattina, il processo è andato a sentenza con i giudici del collegio che hanno accolto la richiesta di condanna del pubblico ministero Massimo Zampicinini. —



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