Test in ginecologia, scende il gelo tra Ulss e Mazzocco

MONTEBELLUNA. Scende il gelo tra la direzione sanitaria dell'Ulss 8 e il ginecologo Annibale Mazzocco. Motivo del contendere il Bi Tes-Combinato, detto anche traslucenza nucale, ultrascreen, screening del primo trimestre, insomma l'esame per capire se ci possono essere difetti cromosomici nel feto. Sull'Ulss 8 era piovuta l'accusa di voler eliminare dalle prestazioni offerte in regime istituzionale questo esame. Così la direzione dell'Ulss 8 spiega e va all'attacco del ginecologo in forza al reparto di ostetricia-ginecologia del San Valentino di Montebelluna. Spiega innanzitutto che per anni questo esame era stato offerto in regime misto: ecografia al terzo mese in regime istituzionale, prelievo e valutazione di laboratorio in regime libero-professionale al quinto mese. Solo che le richieste erano diventate sempre di più, ne erano seguite lamentele da parte degli utenti perchè non era possibile effettuarlo sia perchè non c'era posto in agenda sia per il recente sciero dei ginecolgi. Visto che poteva essere effettuato solo in un periodo ristretto c'era stata la precettazione dello specialista perchè fossero fatti i test che non erano rinviabili, ma contemporaneamente anche la richiesta alla direzione regionale competente se si trattava di un esame che era obbligatorio erogare visto la difficoltà di erogarlo per l'alto numero di richieste e l'esiguo numero di medici. E in attesa che da Venezia arrivi la risposta se possa rientrare tra i livelli minimi di assistenza, sul ginecologo arriva la reprimenda dell'Ulss 8 per le sue affermazioni pubbliche, che la direzione definisce «lesive dell'immagine pubblica aziendale e dimostrano, oltre a una scarsissima conoscenza da parte del ginecologo delle valutazioni organizzative di un servizio, anche una inaccettabile dimostrazione di appartenenza all'azienda di cui fa parte». (e.f.)
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