Terreno spianato e scarico di stallatico Lo stop del consorzio

MONTEBELLUNA
L’idea era piaciuta, ma troppo rapidamente si è iniziato a tradurla in pratica con la pulizia del pendio per ricavare una rampa, estirpare i rovi dallo spiazzo e depositarvi dello stallatico. Non c’era alcun atto formale, non c’erano autorizzazioni scritte. E, soprattutto, non era previsto un intervento così impattante. Così è arrivato lo stop dal Consorzio del Bosco Montello, dopo alcune segnalazioni sui depositi di stallatico sullo spiazzo.
L’area, di 15mila metri quadri, è di proprietà di Rfi e data in comodato d’uso al Consorzio del Bosco Montello. Si trova tra la Fonda e la ciclopedonale “La Tradotta”.
Ferruccio Dal Pos, il titolare del centro equestre “La sorgente” che confina con la ciclopedonale, aveva proposto al Consorzio di pulire l’area, ricavare un percorso nel pendio di collegamento e trasformare la zona in un prato dove far passeggiare i cavalli. L’idea era piaciuta, ma la sua traduzione pratica, senza alcun documento scritto, e le proteste per la presenza di quei cumuli di letame di cavalli hanno provocato un intervento del consorzio.
«Gli abbiamo subito detto di fermarsi», spiega il direttore del consorzio, Levis Martin, «prima di tutto è necessario un atto formale, poi se quel letame serve a concimare il terreno per far crescere l’erba va bene, se invece diventa un luogo dove depositare letame e basta, allora va portato via subito. Ma prima di fare qualsiasi intervento va definito bene il progetto e fatto un accordo scritto».
«La mia intenzione era di pulire l’area ricavandone del legname e di fare un prato dove piantare anche alberi», sostiene Ferruccio Dal Pos. «Quel terreno è ghiaioso e ricoprirlo di terra costerebbe 100mila euro e né Rfi, né il Consorzio del Montello intendono investire una tale somma, e neppure io. La mia proposta è di stendere dello stallatico dei cavalli, fatto per il 70% di trucioli vergini, che non puzza il quale, sedimentandosi, diventa terriccio dove seminare l’erba, come ho fatto nel terreno vicino al centro equestre che un tempo era una discarica, in modo da ricavare un prato e abbellire tutta la zona. Il mio tornaconto è il legname che taglio. Così è possibile ricavare lì un prato, ma se non va bene porto via tutto». —
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