Terraglio Est, al via il progetto definitivo Il cantiere pronto a partire nel 2021

La Regione ha affidato l’incarico a Veneto Strade. Zaia: «Opera strategica per la viabilità regionale». L’iter iniziò nel 2004
AGOSTINI AG.FOTOFILM DOSSON TERRAGLIO EST
AGOSTINI AG.FOTOFILM DOSSON TERRAGLIO EST

Terraglio Est: ora si fa sul serio. La Regione ha affidato a Veneto Strade la progettazione definitiva del tratto di strada che collegherà via delle Industrie, a Dosson, alla tangenziale di Treviso, all’altezza della rotonda del Ca’ Foncello, e questo significa che nel 2021 partiranno i lavori. «L’opera è un nodo strategico per la viabilità regionale», dice il presidente della Regione Luca Zaia, «che va a sgravare una delle arterie fondamentali per le imprese e tutto il tessuto produttivo come il Terraglio; una strada storica, che attraversa centri importanti e che oramai è al collasso».

il percorso

Il tratto da realizzare rappresenta circa la metà dei 6,4 chilometri complessivi del Terraglio Est inserito negli accordi del 2004, e fino ad oggi, realizzato solo nella parte sud, dalla rotonda sulla Schiavonia a Dosson. Il progetto si prevede sia pronto per marzo, in modo da convocare nel mese successivo la conferenza dei servizi per l’approvazione definitiva. Il tracciato non si discosterà da quello indicato nella fase preliminare, su cui i Comuni di Casier e Treviso hanno trovato un accordo. Ci sono infatti due nodi delicatissimi: la tutela del quartiere di Sant’Antonino, e l’immissione sulla rotatoria della tangenziale in viale Pasteur. Il percorso è di 3.300 metri, divisi tra 2,6 km di nuova viabilità e 700 metri di adeguamento delle strade esistenti, ovvero via delle industrie, a partire dall’incrocio con via Alta. Poi, nel punto in cui la strada termina dopo gli ultimi capannoni, si innesterà la nuova viabilità, che raggiungerà via Sant’Antonino. Qui, nei pressi di via Fuin, verrà realizzato un sottopasso, per far proseguire poi il Terraglio Est fino alla tangenziale di Treviso in un tracciato più rettilineo rispetto all’attuale via Pasteur. La strada sarà interamente a raso, come sarà sul piano l’innesto con la rotonda della tangenziale. I Comuni oltre a concordare il tracciato, hanno ottenuto dalla Regione la realizzazione di una pista ciclabile per collegare la chiesa di Dosson e quella di Sant’Antonino. «Finalmente riguardo a questa infrastruttura possiamo dire che si vede la luce in fondo al tunnel», prosegue Zaia, «Avevano garantito che sarebbe stato trattato come una priorità nel già ampio quadro generale delle nuove infrastrutture che la Regione ha seguito in questi anni. La viabilità lungo quella direttrice è fondamentale per la realtà imprenditoriale che contraddistingue il territorio. Il progetto ora è in dirittura d’arrivo, anche ridimensionato dal punto di vista finanziario: dei 25 milioni previsti per il secondo tratto ne bastano 20».

La storia

La più grande area industriale dell’hinterland trevigiano è ad oggi ancora orfana di un collegamento diretto con la tangenziale di Treviso: le 450 aziende comprese tra il Bigonzo e la frazione di Dosson aspettano la realizzazione del Terraglio Est da decenni e la chiedono a gran voce da una decina d’anni. Finora sono state accontentate per metà: il 18 ottobre del 2017 è avvenuto il taglio del nastro del primo tratto, quello che conduce a sud, verso il casello di Preganziol lungo il Passante di Mestre. Da quel momento si è aperta la partita per completamento dell’infrastruttura, prevista da più di trent’anni, anche verso nord, appunto con l’attraversamento del quartiere di Sant’Antonino e lo sbocco sulla rotonda dell’ospedale lungo la Tangenziale di Treviso. Per la prima volta, superando le divisioni politiche e le questioni di casacca, dall’ottobre del 2018, grazie all’attivismo dell’ex sindaco di Casier Miriam Giuriati, tutte le amministrazioni coinvolte, Provincia compresa, e le associazioni di categoria hanno iniziato a fare fronte comune chiedendo il completamento dell’opera. Dal punto di vista formale il Terraglio Est, nella Marca, è l’ultimo intervento di fascia A tra quelli previsti nel celebre accordo del 28 agosto 2004 per la viabilità complementare al Passante di Mestre. Doveva costare 51 milioni di euro, comprendendo oltre ai suoi 6,4 chilometri di lunghezza, anche 7 rotatorie e 3 sottopassi (se ne farà soltanto uno). Per ovviare ai ritardi, alla carenza di fondi e per assecondare le proteste del mondo produttivo (il 29 gennaio 2013 la fiaccolata di protesta degli industriali) si raggiunse l’accordo per realizzare il primo stralcio. Inizio lavori il primo luglio 2015, costo complessivo 11,9 milioni di euro.

Federico Cipolla

Matteo Marcon

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