Telelavoro, lezioni on-line: rete insufficiente. La mappa della fibra in provincia di Treviso

Emergenza coronavirus. Il trasloco a casa ha messo sotto pressione le connessioni, specie se multiple, e creato molte criticità
epa08308101 A girl in secondary school does her homework, which was received via the App Google Classroom, in her home in Dortmund, Germany, 19 March 2020. Several European countries have closed borders, schools as well as public facilities, and have cancelled most major sports and entertainment events in order to prevent the spread of the SARS-CoV-2 coronavirus causing the Covid-19 disease. EPA/FRIEDEMANN VOGEL
epa08308101 A girl in secondary school does her homework, which was received via the App Google Classroom, in her home in Dortmund, Germany, 19 March 2020. Several European countries have closed borders, schools as well as public facilities, and have cancelled most major sports and entertainment events in order to prevent the spread of the SARS-CoV-2 coronavirus causing the Covid-19 disease. EPA/FRIEDEMANN VOGEL

TREVISO. Nell’arco di un mese il Veneto e la Marca si sono fermati e quello che si sperava fosse uno stop temporaneo è diventato una condizione stabile, di cui non si intravede ancora la fine. A gestire per prime questa rivoluzione sono state le scuole, che hanno dovuto creare e gestire una didattica radicalmente innovativa affidata in tutto e per tutto alla rete. Poi è toccato alle imprese e agli uffici di ogni ordine e categoria cui è stato imposto di confrontarsi in tempi da stress test con lo smart working fino a prima, per molti, una possibilità tanto remota quanto inesplorata. Il risultato? Un enorme sovraccarico di connettività domestica che non è facile gestire.

LA MAPPA DELLA FIBRA NELLA MARCA



Tutti iperconnessi, male?


I dati riferiti all’Agicom da uno dei principali operatori del settore evidenziano un
raddoppio delle connessioni
ed un aumento del
40%
dei picchi di stress delle rete. «Il sistema regge» hanno sottolineato gli operatori, ma c’è caso e caso. E soprattutto c’è zona e zona. Le differenze si sono tastate subito con mano: «mancanza di connessione e rallentamenti dovuti a sovraccarico» sono stati segnalati all’inizio della crisi da alcuni operatori sul territorio della Marca, e soprattutto nei comuni più periferici; connessioni lente pesano sull’attività di una famiglia che conti due figli in “telescuola” e due genitori in smartworking connesso; problemi inenarrabili di lentezza ricadono spesso su quanti lavorano su sistemi in remoto.


Adsl c’è, ma


Come detto, una delle maggiori differenze sta spesso nell’area urbana di riferimento. Sostanziali e nettissime le prestazioni tra centri (anche dei comuni più piccoli) e periferie, difficilmente raggiungibili da connessioni Adsl pur date spesso per scontate dagli stessi operatori, mai come oggi in regime di massima concorrenza, ma poi alla prova delle connessione vera e propria non sempre in grado di garantire lo standard.


La fibra, quel miraggio


E la fantomatica connessione a banda ultralarga? La velocissima fibra? Il grafico che vi mostriamo a fianco evidenzia con chiarezza quanto sia ancora un miraggio per la stragrande maggioranza dei comuni di Marca. Parlando di connessione
NGA
(ovvero, per semplificare,
connessione fibra base
, ad alta prestazione), e consultando i dati aggiornati a marzo del Ministero delle infrastrutture, in tutta la Marca solo undici comuni possono vantare una copertura tra il 75 e il 100% delle abitazioni (nessuno tocca questa soglia), in quattordici la percentuale di case raggiunte sta tra 50% e 75%, in sei la fibra raggiunge tra il 25% e il 50% delle case, in tutti gli altri le percentuali di territorio coperte sono irrisorie o nulle. Se non è “
digital divide
” questo...


Open fiber e altri


La realizzazione della fibra in tutto il territorio italiano è appaltata a
Open Fiber
per la quale, a marzo, in tutta la provincia erano «conclusi» i cantieri solo in 4 comuni e nella stragrande maggioranza degli altri i lavori erano ancora «in appalto», «da programmare» o previsti per il 2021. A sopperire alla mancanza del servizio ci sono alcuni operatori privati come Asco, la stessa Vodafone e altri, ma coprono preferenzialmente aree industriali. La soluzione? Il telelavoro e la tele-scuola si reggono sulle spalle delle risorse private. —


 

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