“Te lo regalo se”, così facebook a Treviso è solidale

TREVISO. «Se è ancora funzionate, perchè lo porti al cerd? Se l’hai già usato, il tuo guadagno non l’hai già avuto?». Parte da queste due domande chiave il grandissimo successo della pagina facebook “Te lo regalo, se lo vieni a prendere”, un progetto di riuso e solidarietà che ha sfruttato a pieno la vocazione social di facebook creando una rete di oltre 26mila trevigiani.
Tanti sono ad oggi gli iscritti all’iniziativa «nata quasi per gioco per trovare qualcuno che volesse i vecchi giocattoli di mio figlio» racconta Alberto Pelliccioni, che ha materialmente aperto la pagina facebook, «e cresciuta in modo esponenziale oggi grazie all’aiuto degli altri amministratori».
Oggi il dietro le quinte della pagina “Te lo regalo se vieni a prenderlo” è organizzato e gestito da ben cinque persone: Rita Pastrolin, Laura Biasi, Roberta Aveline, Marzia Olivotto e Alberto Pelliccioni. Trevigiani sparsi tra il capoluogo e la provincia, alcuni lavoratori altri no, che dedicano parte del loro tempo ad approvare post, controllare commenti, verificare identità, controllare che fine facciano gli oggetti regalati. «Qui nessuno guadagan niente, sia chiaro» ammette Rita Pastrolin, «ma è come un lavoro. Ogni giorno riceviamo decine di notifiche che segnalano nuove richieste di iscrizione e nuovi annunci in attesa di essere sdoganati. E noi verifichiamo ogni cosa anche perchè, strano a dirsi, c’è chi ci vuole male, e peggio ancora chi prova a sfruttarci».
Chi vuole pubblicare deve rispondere solo ad una regola: la gratuità. Gli acquirenti ad un altro requisito: correttezza. Il sistema è semplice: si pubblica l’annuncio, chi è interessato risponde, chi ha pubblicato l’offerta valuta a chi cedere ilsuo bene. Vale sia chi è arrivato prima, ma anche chi ha avuto l’approccio migliore. «Si crea un rapporto diretto tra persone» spiega Roberta Aveline, «ed è bellissimo. Regalare a chi ha bisogno dà un’emozione fortissima, ti fa percepire di aver fatto qualcosa di utile».
E infatti, tra i tanti annunci di oggettistica, mobili, vestiti, alle volte è capitato di trovare vere e proprie iniziative di solidarietà che hanno riempito di legna il magazzino di un padre di famiglia che aveva perso il lavoro e non aveva soldi per comprare il materiale per la stufa a legna. Oppure per regalare il vestito di carnevale ad un bimbo, figlio di persone in difficoltà economiche. «Nella pagina si può proporre, ma anche cercare» spiega Alberto Pelliccioni, che nella vita insegna comunicazione e faceva il consulente aziendale, «la crisi c’è, e questa pagina permette di creare un ambiente virtuoso in cui la gente può darsi una mano. Qualcosa di utile, solidale, social... davvero». Tanto che Contarina stessa ha convoicato i responsabili della pagina nella sua sede per capire coe trasformare l’idea in un servizio.
Eppure, come detto, c’è chi fa il furbo. «Diamo la caccia a chi cerca di accaparrarsi oggetti per poi rivenderli ai mercatini, ahimè è capitato» racconta ancora Rita, «e siamo molto restii a dare seguito agli “interessati” seriali o a chi dice di volere qualcosa e poi non si presenta». Gli amministratori chiedono rispetto e lo pretendono dai 26mila trevigiani che hanno deciso di partecipare al grande mercato gratuito che in Italia trova altri gruppi cugini, figli della stessa filosofia. Alla testa di tutti, forse, il gruppo primigenio: quello dell’associazione di Salvatore Benvenuto, svizzero calabrese che lanciò per primo l’idea del “te lo regalo se vieni a prenderlo”.
Curiosità? C’è chi attraverso il gruppo trevigiano ha trovato una macchina, chi è riuscito a prendere una cucina che altrimenti sarebbe finita al cerd, chi ha trovato vestiti, chi aiuto. Che forse vale più di tutto.
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