Tatuaggi per beneficenza a sostegno dell’Advar

Uno studio di Villorba lancia l’iniziativa di solidarietà “Un tattoo per la vita” «Piccoli disegni sulla pelle a offerta libera, dobbiamo aiutare la Casa dei Gelsi»
Guerretta agenzia foto film Villorba Tattoo smashed via roma in foto da sx michele sonis graziella d'agata federico ruggiero simone fontana
Guerretta agenzia foto film Villorba Tattoo smashed via roma in foto da sx michele sonis graziella d'agata federico ruggiero simone fontana

VILLORBA. Un tatuaggio per sostenere l'ampliamento dell'Hospice "Casa dei Gelsi", fiore all'occhiello dell'Advar per l'assistenza dei malati oncologici terminali. L'insolita accoppiata, che vede uniti il vezzo per eccellenza e una nobile causa, è alla base dell'iniziativa lanciata da "Tattoo Smashed", studio di tatuaggi in via Roma 57 (lungo la Pontebbana) a Carità: si chiama "Un tattoo per la vita" ed è in programma domenica 24 aprile. Dalle 14 alle 19.30 il titolare Michele Sonis, 40 anni, nel mondo dei tatuaggi da 25, assieme ai colleghi trevigiani Simone Fontana e Federico Ruggiero, sarà a disposizione di tutti coloro che coltivano da tempo il sogno di un piccolo segno indelebile sulla pelle e che vogliono realizzarlo per beneficenza.

«Noi non toccheremo i soldi per la realizzazione del tatuaggio, ci sarà una cassettina dell'Advar nella quale i clienti lasceranno la propria offerta. A fine giornata, l'intero ricavato sarà consegnato per l'ampliamento della Casa dei Gelsi», spiega Graziella D'Agata, 35 anni, compagna di Michele Sonis e organizzatrice di "Un tattoo per la vita" promosso in collaborazione con l'Advar e con l'Hospice. L'indicazione del costo minimo per un tatuaggio è di 60 euro, dopodiché i promotori dell'iniziativa si affidano al buon cuore dei loro clienti. L'idea di aprire un giorno lo studio nel nome della solidarietà è balenata a Michele e Graziella dopo aver vissuto in prima persona a contatto con la sofferenza e la malattia di persone a loro care. In particolare, fondamentale è stata l'esperienza recente di Michele. «Suo papà a novembre è stato ricoverato all'Hospice dell'Advar. Abbiamo trovato un luogo accogliente, con personale premuroso e disponibile», racconta Graziella, «Con questa nostra iniziativa cerchiamo di sensibilizzare anche chi pensa che non gli toccherà mai di doversi confrontare con la malattia. Non vogliamo che ci dicano che siamo bravi, siamo felici di fare del bene».

Proprio per dare la possibilità a quante più persone di aderire all'iniziativa, saranno tre i tatuatori a disposizione nel negozio, aperto da settembre e che verrà inaugurato il 7 maggio, poco distante dall'istituto alberghiero. I clienti potranno chiedere di realizzare tatuaggi di piccole dimensioni, al massimo della misura di dieci centimetri per dieci, anche colorati o parzialmente sfumati: iniziali, cuoricini, stelline e quant'altro saranno realizzati con cura e nel rispetto delle rigidissime norme igieniche che prevedono l'uso di materiali monouso e ambienti idonei a questo tipo di trattamenti. Chi non ha un'idea ben chiara di cosa farsi disegnare indelebilmente sulla pelle, potrà prima consultarsi con i tatuatori che elaboreranno un mini progetto al computer. Non sarà necessario prenotare, ma per informazioni è possibile rivolgersi al numero 347.8931403.

Da "Tattoo Smashed" sperano che l'iniziativa, alla prima edizione, porti i suoi frutti: «Contiamo nella consapevolezza di chi sa che quel giorno si farà un tatuaggio per uno scopo ben preciso». E c'è già chi, sapendo dell'iniziativa, ha già deciso di rimandare l'appuntamento con il tatuaggio proprio a quella domenica speciale.

Argomenti:sanità

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