Targhe alterne, “assalto” a Ca’ Sugana

Decine di chiamate agli uffici: «E io che faccio?». Protesta per le cresime al Duomo e l’esclusione di ibride e Gpl
Di Federico De Wolanski
DE WOLANSKI AG.FOTOFILM TREVISO BLOCCO DEL TRAFFICO, AUTO IN STRADA OVEST
DE WOLANSKI AG.FOTOFILM TREVISO BLOCCO DEL TRAFFICO, AUTO IN STRADA OVEST

La mattinata è iniziata prestissimo ieri a Ca’ Sugana, gli uffici dovevano ancora aprire i battenti che i centralini erano già intasati da telefonate di cittadini di ogni età che chiedevano informazioni, esponevano problemi o cercavano qualcuno da impallinare per le targhe alterne che saranno in vigore nei prossimi tre fine settimana.

La decisione presa solo martedì mattina dalla giunta Manildo dopo giorni di ragionamenti, e conclusasi con la firma dell’ordinanza pubblicata in diretta, ha scosso infatti tutta Treviso e non solo, ma la stretta di Ca’ Sugana, unita alla necessità di dover intervenire in fretta, ha creato tanti problemi alimentando altrettante polemiche. Se per il blocco no-kat infatti l’amministrazione ha specificato quali siano tutte le categorie di veicoli interessati, per le targhe alterne il Comune – nel testo dell’ordinanza – non ha fatto distinguo: «Tutti i veicoli». Di qui le chiamate. «E le auto elettriche?». Dimenticate dall’ordinanza, in realtà hanno libertà di circolazione in quanto assolutamente green, «ma allora perché non lo scrivete?» ha tuonato qualcuno in linea con il Comune. «Io ho una macchia nuova benzina più elettricità, un’auto ecologica, devo stare a casa?». Imbarazzo negli uffici, appunto perché l’ordinanza non faceva distinguo. «Le faremo sapere, abbia pazienza», era una delle risposte. E il “giallo” è stato risolto solo nel pomeriggio quando l’amministrazione ha deciso di riconsiderare le ibride tra le inquinanti e quindi di sottoporle al blocco. Circolazione libera solo per le elettriche. «Scusate, possono circolare anche le Euro 0?», ossia le più inquinanti? In effetti sì: con targa pari in giorno pari (e dispari in giorno dispari) ogni veicolo è ammesso, scelta che ha alimentato altre polemiche, ma mai quante quelle sollevate dal “popolo delle cresime”. Domenica infatti è prevista in Duomo la cerimonia per 80 ragazzi con relative famiglie, amici, parenti e tante auto in codazzo. E domenica 14 al Duomo c’è il “Giubileo del malato”. «Ma ci avete pensato? Cosa facciamo?», gridavano ieri alcuni genitori al centralino dei vigili urbani. La risposta? Cordiale, gentile, ma alla fine netta: «Così vuole l’ordinanza». Qualche telefonata è arrivata perfino in parrocchia per chiedere se c’era possibilità di deroga «almeno per la messa». Invece nulla. L’ordinanza infatti ammette la circolazione per chi va a matrimoni e funerali; ma non per battesimi, cresime e altre funzioni.

Non parliamo poi degli sportivi, graziati dalla domenica a piedi del 3 gennaio ma stavolta non dalla targhe alterne. Sono state tantissime anche le chiamate di chi voleva capire meglio se «l’esenzione per il trasporto pubblico» comprendeva anche i taxi (non era specificato), «se circolavano i bus», e se i bus erano gratis. E non è mancato qualcuno che ha evidenziato, furente: «Ma come, bloccate noi e non i bus inquinanti della Mom?». Non si parlava d’altro nemmeno tra botteghe e strade della città. I commercianti? Pare favorevoli, ma in ogni caso in tanti ieri cercavano una via per evitare il blocco. Ovvia poi una domanda su tutte: «E se piove? Il blocco a targhe alterne resta?». Univoca la risposta degli uffici: «Fino a prova contraria sì». Univoca la replica: «Ma come...».

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