Tangenti, Busato verso il processo
Presunto giro di mazzette a Veritas per ottenere l’affidamento dei lavori: il pm Giorgio Gava ha chiuso le indagini sulla presunta cricca che, stando alle accuse, sarebbe stata gestita da Claudio Ghezzo, allora direttore commerciale della multiutility veneziana che si occupa di rifiuti e servizi. Nelle scorse ore è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini ai difensori degli indagati. Vanno verso il processo, oltre a Claudio Ghezzo, anche gli altri due destinatari di misure, ovvero il trevigiano Enzo Busato, di Casier, al tempo dei fatti contestati contitolare della ditta “Fratelli Busato Autotrasporti” di Preganziol e attualmente agli arresti domiciliari, e Sabrina Tonin (1957, Tombolo), responsabile commerciale della ditta “Plan-Eco” di Cittadella, ai domiciliari dopo più di due settimane in carcere. Il pm ha chiuso le indagini anche su Giuseppe Busato (1964, Casier), contitolare della ditta di famiglia; Denis Baldan (1973, Montecchio), legale rappresentante della “Futura srl”; Roberto Filipello (1938, Verona), legale rappresentante della “Plan-Eco”; Nicola Giuseppe Bertollo (1978, Tombolo), socio di maggioranza della “Plan-Eco”; Maurizio Frison (1958, Piove di Sacco), dipendente della società SVET srl; Alessio Bonetto (1979, Codevigo), direttore della direzione commerciale, bonifiche, impianti, smaltimenti, discariche di Veritas; oltre che per le società “Plan-Eco srl”, “F.lli Busato Autotrasporti srl” e “Futura srl”. Le accuse mosse a vario titolo sono di corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
Non compaiono nell’avviso di chiusura indagini i nomi di Andrea Razzini, direttore generale di Veritas, finito nell’inchiesta con l’accusa di abuso d’ufficio, e di Claudio Doné, legale rappresentante della “Se.Fi. Ambiente srl”. Ciò potrebbe significare che la loro posizione sia destinata a seguire un percorso diverso rispetto a quella degli altri indagati.
Il pm Gava sostiene che l’ex direttore commerciale della multiutiliy veneziana abbia percepito 51.500 euro dal 2011 al 2015 dalla “F.lli Busato Autotrasporti” e oltre 100.000 euro tra il 2009 e il 2015 dalla “Plan-Eco”. Busato, sentito dalla giudice Marchiori, aveva ammesso le dazioni, spiegando di aver consegnato i soldi a Ghezzo «per generosità». Quanto agli affidamenti, Veritas a suo dire avrebbe scelto la ditta di Preganziol perché molto più conveniente rispetto ai concorrenti.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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