Tagli, l’asilo di Villorba boccia il sindaco

VILLORBA. «La rabbia delle famiglie crescerà sempre più finché ci saranno disparità evidenti tra cittadini dello stesso Comune»: dopo l’annuncio da parte della giunta dei tagli, da 220 mila a 120 mila, al fondo per i tre asili parrocchiali di Villorba, Fontane e Lancenigo, mamme e papà sono in rivolta. Il Comitato di gestione della scuola dell’infanzia parrocchiale di Villorba ha fatto i conti. «Le famiglie dei bambini che frequentano l’asilo statale ‘Monfort’ pagano 3,30 euro per ogni pasto consumato, circa 72 euro mensili, mentre le famiglie dei bambini che frequentano le paritarie si troveranno a pagare a settembre, se verranno effettuati i tagli, una retta mensile fissa di 190 euro», spiegano, «le insegnanti della statale sono pagate dallo Stato, l’affitto dei locali dal Comune e così pure le bollette. Mentre gli asili paritari devono sopperire con bilanci propri: le entrate provengono da famiglie, Comune, Regione e Ministero, enti che a loro volta negli ultimi anni hanno ridotto in maniera consistente i contributi, molto spesso corrisposti in modo non continuativo secondo le disponibilità e sottoposti al patto di stabilità». Le scuole paritarie, dunque, da un lato funzionano come vere e proprie aziende con tanto di bilancio, dall’altro ricevono un grosso aiuto dal volontariato dei genitori e della comunità. «Il sindaco è tenuto ad amministrare le risorse dei cittadini garantendo equità. Non è quindi accettabile che ci siano bambini di serie A e di serie B», tuonano dal Comitato di gestione dell’asilo di Villorba, «anche la Fism provinciale, la Federazione delle scuole materne, se da un lato riconosce il giusto plauso al Comune per il sostegno dato fino ad oggi, dall’altro non può non rimanere allibita e fortemente preoccupata per la decisione. Con un taglio così drastico e repentino, come ha già anticipato il presidente della Fism Stefano Grando al sindaco, le scuole difficilmente riusciranno a sostenere il servizio e la prospettiva di una chiusura improvvisa sarebbe purtroppo inevitabile, con enormi ripercussioni sulle famiglie e sulla comunità». Disco verde da parte del Comitato di gestione di Villorba, invece, all’ipotesi di riunire le scuole dell’infanzia sotto un’unica direzione: «Ma non certo per il prossimo anno scolastico», precisano. I tagli agli asili sono diventati in queste ore anche un caso politico. «Prima i servizi essenziali, poi le stupidaggini», attacca il consigliere di minoranza Ivano Breda, «non riesco a capire quale sia la politica di questa amministrazione. Vanno stabilite le priorità: a che livello è collocata la scuola materna? Le risorse ci sono, solo che questa giunta le spende dove vuole. Non hanno un progetto, vanno a giornate e a simpatie. Breda annuncia battaglia sul tema nel prossimo consiglio, quando verrà discusso il bilancio. «Le risorse per la scuola devono essere trovate», rincara la dose Manuela Borghetto, consigliera del Pd, «vogliamo capire in che modo il Comune pensa di garantire il servizio. Se l’aumento delle rette implica che alcuni bambini non possano più andare all’asilo, davvero non ci siamo».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








