Tagli di amministrativi ma assunzioni in fabbrica Pasta Zara chiede tempo

RIESE Tagli al settore amministrativo, ma assunzioni nel settore produttivo: la partita di Pasta Zara si gioca anche su questo equilibrio per arrivare a presentare una proposta che chiuda il...

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Tagli al settore amministrativo, ma assunzioni nel settore produttivo: la partita di Pasta Zara si gioca anche su questo equilibrio per arrivare a presentare una proposta che chiuda il concordato “in bianco”: proposta che però necessità di qualche tempo in più rispetto al previsto. Da qui la richiesta dell’azienda di una proroga intorno ai due mesi al Tribunale di Treviso, resa necessaria anche dal mancato accordo con i sindacati che vogliono innanzitutto vederci chiaro sui nuovi investitori.

Ma la battaglia si gioca anche sulla cassa integrazione ordinaria: sarebbero venticinque le posizioni interessate su una platea di 25 lavoratori, tutte del settore amministrativo e quindi riguardanti esclusivamente, o quasi, il quartier generale di Riese.

Ma all’orizzonte ci possono essere anche assunzioni per la produzione, circa lo stesso numero, cosa che garantirebbe un saldo circa la forza lavoro. Intanto ieri si è tenuta l’assemblea dei lavoratori di Riese, dopo la richiesta di proroga e sul tema della cig.

I sindacati hanno già espresso il loro “no” sulla rinuncia alla quattordicesima e al premio di risultato per cinque anni, sacrifici definiti “inaccettabili” di fronte soprattutto alla mancata comunicazione del soggetto che dovrebbe risollevare le sorti del primo esportatore italiano di pasta.

Si parla di un poker di nominativi, ma non è dato di sapere se con qualcuno il dialogo si sia approfondito maggiormente rispetto ad altri. Per l’azienda riesina (ma con stabilimenti anche a Muggia (Trieste) e Rovato (Brescia) presentare un concordato “benedetto” dai sindacati sarebbe ovviamente la cosa migliore: e su questo si lavorerà nei prossimi giorni. Anche ieri in assemblea i lavoratori hanno rinnovato il loro no alla cassa integrazione,

Quello che è certo che da questa situazione di stallo è ora difficile uscire. I sindacati auspicano che l’azienda riapra un tavolo coinvolgendo tutte e tre le sedi produttive. —

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