Svuotava la cassa dell’autolavaggio: preso

San Zenone. Operaio di 24 anni ripuliva il cambiamonete con un marchingegno elettronico
Conegliano furto cassa impianto lavaggio via vital vittorio veneto pollaio vicino scuole conegliano furto bar
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SAN ZENONE. Assieme ad alcuni amici usava il cambiavaluta di un autolavaggio automatico come una slot-machine a vincita assicurata: un modo per arrotondare, a spese del gestore dell’impianto, grazie a un marchingegno elettromagnetico che sta facendo molte vittime. A finire denunciato per furto aggravato un operaio romeno di 24 anni di Montebelluna, con svariati precedenti penali. È stato l’ unico individuato con certezza nella combriccola di tre persone che periodicamente “prelevava” da un autolavaggio di San Zenone, grazie alle indagini svolte dai carabinieri di Fonte. Lo si ritiene responsabile di almeno tre furti per un totale di 200 euro in monete da cinquanta centesimi. L’ingegnoso apparecchio con cui di fatto si imbrogliava il cambiavaluta si chiama Emp Jammer: non servono codici o particolari dimestichezze informatiche, ma solo un po’ di esperienza, quella necessaria per far capire alla macchina che si stanno introducendo monete o banconote, mentre in realtà arriva solo un fascio di luce. I tre avevano scelto l’autolavaggio di San Zenone perchè anzichè gettoni elargiva monete da cinquanta centesimi che a loro volta permettevano di utilizzare le diverse funzioni per lavare la macchina. L’operazione durava al massimo venti minuti: i tre introducevano nella fessura delle banconote l’aggeggio e quindi lo tenevano in funzione il tempo necessario corrispondente al massimo della valuta che si poteva cambiare (normalmente dieci o venti euro). Una volta che la manovra andava a buon fine, proprio come da una slot-machine dalla gettoniera uscivano tintinnando le monetine da cinquanta centesimi che i tre si intascavano. Solo in un’occasione hanno anche lavato l’auto. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stato il titolare dell’autolavaggio che durante un controllo, pur avendo trovato la cassa senza soldi, tuttavia verificava che parecchio danaro era stato cambiato. E che la cassa non era stata manomessa dall’esterno. Attraverso il sistema di videosorveglianza è stata individuata la banda al lavoro e l’auto con cui erano arrivati. Da questi elementi i carabinieri sono risaliti all’operaio 24enne. Rimaneva però il problema di capire come avevano fatto e qui è entrata in gioco l’esperienza. Qualcuno tra i carabinieri si è infatti ricordato che in altre zone del Padovano l’Emp Jammer aveva colpito già numerosi distributori automatici di monete in particolare quelli situati nelle lavanderie a gettone. E così il trucco è stato smascherato.

Davide Nordio

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