Susegana. È morto Dante, l'inventore dei dischi volanti

Susegana. Era uno dei capostipiti della famiglia Zamperla, aveva 89 anni. Portò nei paesi il cinematografo e gli spettacoli viaggianti 

SUSEGANA. È morto Dante, il re degli spettacoli viaggianti, delle giostre. «Una delle ‘leggende’ del nostro mondo» attesta Adriano Rossi, suo amico e responsabile sindacale della categoria. Si tratta di Dante Zamperla, nato a Sona, in provincia di Verona, il 29 dicembre 1928, ma residente da anni a Ponte della Priula. Sposato con Marisa Costantini, lascia i figli Daniele, Nicoletta e Stefano, pure loro protagonisti del magico ‘circo’ che sfida la crisi e, «spesso - spiegano gli amici - le vessazioni dei Comuni che confinano ai margini delle città queste attrazioni innocenti». Dante Zamperla apparteneva con i genitori ed i nonni alla grande famiglia dei giostrai Zamperla che spopolava decenni or sono negli Stati Uniti e che ha originato importanti industrie venete per la produzione del divertimento di piazza.

«Dante è stato esercente dello spettacolo viaggiante – lo ricorda Adriano Rossi - la sua famiglia, prima della guerra, girava i nostri paesi con un cinematografo che proiettava alcuni film muti, com’era consuetudine di allora. C’erano pure le comiche di Stanlio e Ollio e quelle di Charlie Chaplin». Assieme ai fratelli, Dante fu l’inventore della giostra arerei-telecombattimento che tutti conosciamo come la “giostra dei dischi volanti”, attrazione conosciutissima (e oggi ancora più diffusa con le sue varianti tecnologiche da Terzo Millennio) che simula una vera e propria battaglia tra i concorrenti i quali, seduti dentro al disco volante, sostenuto da un braccio meccanico, vivono un momento di spensieratezza e di felicità, con un ottimo sguardo “aereo” sul luna park.

«Dante, da vero e sano giostraio, ha amato la sua famiglia – è il riconoscimento di don Mirko Della Torre, cappellano nazionale di questo mondo - una famiglia alla quale si è dedicato con impagabile amore, senza far mai pesare i momenti di difficoltà e di prova che spesso vive la gente del viaggio. I suoi colleghi lo ricordano per il suo carattere bonario e disponibile, il quale sapeva risolvere incomprensioni tra famiglie e le problematicità nelle soste delle giostre e delle carovane». «Indimenticabile il ricordo dei suoi sette nipoti, ai quale ha sempre saputo infondere gioia e speranza – continua il sacerdote - con esempi concreti per loro vita familiare e soprattutto per la crescita dei loro figli».

Certo, da decenni le piazze non si riempiono più come una volta, ma i Zamperla non si sono mai dati per vinti. Mettevano sempre a frutto la loro fantasia per inventare nuovi giochi. Il problema è che oggi, più di una volta, costano. Quelli più sofisticati vanno dai 300 ai 500 mila euro. «Si commuoveva, Dante, quando col naso all’insù ammirava i suoi dischi volanti e cercava di decifrare sul volto dei clienti le emozioni dei volteggi. Ma nel cuore si portava soprattutto le tradizionali giostre, vecchie, quasi vegliarde, ma ancora molto attrattive». Martedì mattina, al Tempio votivo di Ponte della Priula, il solenne funerale, alle ore 10.30.
 

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