Susegana, da domani traffico deviato sul ponte Bailey

Tutto è pronto per deviare il traffico dal vecchio ponte sul Piave a Susegana. Da domani mattina alle 10 gli automobilisti (30mila al giorno) devieranno verso la passerella, allungando il percorso
Allegranzi Nervesa nuovo ponte Anas sul fiume Piave foto con drone
Allegranzi Nervesa nuovo ponte Anas sul fiume Piave foto con drone

SUSEGANA. Tutto è pronto per deviare il traffico dal vecchio ponte sul Piave. Da domani mattina alle ore 10 gli automobilisti (30mila al giorno) devieranno verso la passerella, allungando il percorso di neppure mezzo chilometro. Il manufatto sarà rimesso in sicurezza; tempo 210 giorni.

allegranzi Ponte della priula Zaia Sul nuovo ponte provvisorio
allegranzi Ponte della priula Zaia Sul nuovo ponte provvisorio

Dopo il collaudo con i camion, la passerella Bailey è stata ieri visionata dal presidente della Regione Luca Zaia, dall’assessore regionale Elisa De Berti, dall’amministratore delegato di Anas Gianni Vittorio Armani, dal presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, che hanno percorso il nuovo tracciato alternativo con il sindaco di Nervesa della Battaglia Fabio Vettori e il sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa. «Come potete constatare – hanno ammesso Zaia e Armani – il ponte è sicuro, checchè ne dica qualche gufo».

Entrambi, quindi, sia Zaia che Armani, anticipando le obiezioni del Comitato Imprenditori Veneti Piave 2000 e di Italia Nostra, hanno assicurato che il giorno dopo la riapertura del ponte, il Bailey (circa 120 metri di lunghezza, tre campate, due pile d’appoggio alte 4,5 metri), sarà smontato e i sassi ritorneranno al loro posto. «Il restauro del ponte che, non dimentichiamolo, è un monumento nazionale – ha rilevato Zaia – ha non solo un valore strategico infrastrutturale, ma anche simbolico, nel momento in cui si celebra il Centenario della Grande Guerra. L’apertura del ponte provvisorio Bailey ne è un corollario indispensabile e significativo, perché segna anche il punto di non ritorno verso la concretizzazione dell’intervento, i cui lavori vanno avviati e conclusi con la massima rapidità».

«Ci troviamo di fronte ad un progetto articolato – ha spiegato dal canto suo Gianni Vittorio Armani – perché per intervenire sul ponte esistente, realizzato nei primi del Novecento e bisognoso di una corposa manutenzione già a partire dalle fondamenta, abbiamo dovuto progettare un ponte sostitutivo di collegamento fra le sponde del Piave, peraltro destinato ad essere rimosso al termine dei lavori, e una viabilità provvisoria. È un progetto ambizioso ispirato alle necessità del territorio che ci consentirà di intervenire senza arrecare disagi a quanti ogni giorno percorrono la statale».

Dopo la sospensione degli interventi nell’ottobre 2017, le attività sono riprese a fine gennaio, una volta concluso positivamente l’iter autorizzativo che era stato interrotto. È in corso il rafforzamento delle fondazioni delle pile per fare fronte al progressivo abbassamento del letto del fiume. Le pile saranno siringate anche all’interno; verrà poi rifatta la sede stradale.

«L’allargamento del vecchio viadotto sarà realizzato mediante un nuovo impalcato con una struttura in acciaio corten che poggerà direttamente sulle pile consolidate» ha precisato Armani. Il presidente della Regione Veneto e l’amministratore delegato di Anas hanno garantito che non resterà nessun impatto ambientale, perché saranno ripristinati nelle originarie condizioni il greto e gli argini del fiume. La costruzione dell’opera ha richiesto 90 giorni di lavoro. Il vecchio ponte risale ai primi del Novecento, è della lunghezza di 430 metri, è composto da 20 arcate sostenute da 21 pile che suddividono l’opera in 20 campate. Una estesa campagna di indagini, svolta nel corso degli anni scorsi, dopo che le prime criticità erano emerse a inizio Anni Duemila, ha messo in luce la necessità di intervenire sulla struttura che è interessata dell’erosione naturale dell’alveo del fiume.
 

Argomenti:trasporti

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso